Remake del film del 1962 di J. Lee Thompson Il promontorio della paura, Cape Fear è la pellicola diretta da Martin Scorsese che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. In questa piccola del 1991 Robert Mitchum e Gregory Peck - protagonisti del film originale - fanno anche una piccola apparizione.
Cape Fear - Il promontorio della paura, la trama
Sam Bowden (Nick Nolte) è un avvocato che vive una vita tutto sommato tranquilla in una piccola città della Florida, spartendo il suo tempo tra il lavoro e il tempo libero che passa con la moglie Leigh (Jessica Lange) e con la figlia Danielle (Juliette Lewis). In realtà la tranquillità della vita di Bowden è solo una messinscena, perché i problemi inseguono da vicino l'avvocato e anche il suo matrimonio non è così felice come sembra, tanto che l'uomo ha una relazione con un'altra donna. Come se non bastasse sulle orme dell'uomo di legge si è messo Max Cady (Robert De Niro), un criminale violento che sta aspettando la scarcerazione per avere la possibilità di vendicarsi di Bowden, che ritiene responsabile del verdetto ottenuto in tribunale. Quando finalmente il criminale riesce a ottenere la libertà, comincia a perseguitare il suo avvocato: lo tormenta con la sua presenza, senza mai spingersi a commettere un reato che potrebbe portarlo di nuovo dietro le sbarre. Frustrato per la continua minaccia, Bowden assume l'investigatore Claude Kersek (Jon Don Baker), ma ben presto la situazione gli sfugge di mano.
Le scelte di Robert De Niro per entrare nella parte
Prima ancora che Hollywood sviluppasse l'ossessione per i remake e i reboot che popolano la settima arte contemporanea, c'erano già dei casi in cui alcuni registi sentivano la necessità di rimettere mano a grandi capolavori: lo ha fatto Gus Van Sant con Psyco e Martin Scorsese ha deciso di cimentarsi con una riproposizione di un thriller che ha fatto storia nel genere. La critica, che da sempre ha problemi con i remake, ha accolto con Cape Fear - Il promontorio della paura con tiepida indifferenza, sottolineando quanto non ci fosse bisogno di un film che riproponesse una pellicola che era già diventata una pietra miliare. Molti critici hanno recensito il film definendolo ridondante o inutile, proprio perché non aggiungeva nulla alla pellicola del 1962. Quello su cui però tutti sono concordi è la grandissima interpretazione offerta da Robert De Niro nei panni del villain della storia. Il punto è che il pubblico era sempre stato abituato a vedere De Niro come una sorta di eroe: anche nei ruoli più violenti, il punto di vista del racconto era tale che la platea finiva sempre, in un modo o nell'altro, a parteggiare per lui e per il personaggio che interpretava.
Max Cady, al contrario, pur essendo provvisto di una certe dose di fascino criminale, è comunque un personaggio negativo, un vero e proprio cattivo che deve essere eliminato per far sì che l'eroe possa avere il suo lieto fine dopo un percorso di redenzione rappresentato proprio dalla sfida con l'antagonista. E per questa sfida di interpretare un personaggio tanto negativo, Robert De Niro ha lavorato tantissimo. Come è risaputo Robert De Niro, sia quando studiava recitazione sia nel corso della sua carriera, ha sempre utilizzato il metodo Stanislavskij che, come ricorda anche Collider, è un tipo di metodo in cui l'attore si approccia alla recitazione tramite l'esperienza. Il che significa che l'attore fa sulla propria pelle le stesse esperienze del personaggio - nei limiti della legalità, naturalmente - per poter entrare maggiormente in empatia con quello che deve portare sul grande schermo. Ad esempio, quando De Niro ha dovuto fare Taxi Driver, ha preso davvero una licenza per guidare una delle tante macchine gialle che sfrecciano per New York. Per costruire Max Cady, De Niro ha usato lo stesso metodo. Ha ascoltato registrazioni che lo aiutassero con l'accento e si è informato sui maggiori crimini di matrice sessuale e accettò di tatuarsi con dei tatuaggi vegetali che rimasero sulla sua pelle per mesi.
Inoltre, come si legge sul sito dell'Internet Movie Data Base, l'attore pagò cinquemila dollari affinché uno studio dentistico gli rovinasse i denti, di modo che Max Cady avesse un aspetto che risultasse crudele e "sporco" sin dalla prima apparizione. Dopo le riprese, Robert De Niro pagò altri ventimila dollari affinché il lavoro fatto sui suoi denti venisse cancellato e tornasse il suo solito sorriso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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