"Profumo - Storia di un assassino" e quello strano legame con i Nirvana

Profumo - Storia di un assassino è un thriller sui generis tratto da un romanzo che è stato capace di ispirare anche Kurt Cobain

"Profumo - Storia di un assassino" e quello strano legame con i Nirvana
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Profumo - Storia di un assassino è il film che va in onda questa sera alle 21.00 su Iris. Uscito nel 2006 per la regia di Tom Tykwer, Profumo - Storia di un assassino è tratto dal romanzo omonimo firmato dallo scrittore Patrick Süskind, che non si limitò a ispirare una pellicola.

Profumo - Storia di un assassino, la trama

L'anno è il 1789 e mentre la Francia fronteggia l'ira del popolo della Rivoluzione Francese, un neonato viene gettato tra pesci e rifiuti dalla madre, che lo crede morto. Il bambino, però, comincia a piangere e ben presto gli occhi del mercato sono tutti su di lui, così come quelli delle forze dell'ordine che non tentennano nemmeno un momento nel condannare a morte la madre del bambino, accusandola di infanticidio. Jean-Baptise Grenouille - questo il nome del bambino - cresce allora in orfanotrofio, dove dimostra sin dalla più tenera età di avere un olfatto incredibile, che gli permette di dividere e riconoscere i vari odori. Diventato grande, Grenouille (Ben Whishaw), che lavora con un conciatore parigino, riconosce per strada la scia di un odore che considera il più perfetto esistente in natura e che appartiene a una ragazza dai capelli rossi (Karoline Herfurth). Questo incontro, che si concluderà in modo brutale, sarà l'inizio di una discesa infernale in cui il protagonista, al lavoro con un profumiere italiano (Dustin Hoffman), cercherà invano di ricreare il profumo della ragazza, senza fermarsi davanti a niente.

Il legame coi Nirvana

Diventato uno dei film della cinematografia tedesca più costosi di sempre, Profumo - storia di un assassino racconta la storia di un'ossessione, il disperato bisogno di un essere umano di inseguire qualcosa a cui aggrapparsi, qualcosa che lo faccia sentire come se di colpo avesse trovato un posto nel mondo, dopo essere stato costretto a crescere senza genitori e senza una vera famiglia. La pellicola, però, racconta anche il lato nerissimo dell'ossessione, il modo in cui essa si trasformi da passione in qualcosa di più oscuro e violento, qualcosa davanti alla quale è difficile fermarsi o anche solo mantenere una parvenza di controllo. Profumo - Storia di un assassino è dunque un film oscuro, violento nella sua eleganza decadente, che attira gli spettatori con le spire di tenebre che si annidano nel cuore di un personaggio ai margini della società che cerca di scoprire i misteri del mondo dietro una scia di profumo. Una storia che, come si diceva in apertura, non nasce dalla sceneggiatura di Tom Tykwer, Andrew Birkin e Bernd Eichinger, ma dalla penna di Patrick Süskind, scrittore tedesco che pubblicò per la prima volta la sua opera nel 1985. Nel settembre del 1993, otto anni dopo l'uscita del romanzo, Kurt Cobain rilasciò sul mercato musicale il brano Scentless Apprentice che, come riporta anche il sito dell'Internet Movie Data Base, è ispirato proprio al romanzo alla base del film Profumo - Storia di un assassino. Come si legge su Express, fu lo stesso Cobain a parlare della genesi del brano, in un'intervista rilasciata otto mesi prima di suicidarsi. Il cantante avrebbe raccontato raccontato, durante l'intervista con Much Music TV di aver letto il romanzo almeno dieci volte e che quando lo ha letto per la prima volta, la storia gli ha fatto venire voglia "di strapparmi il naso", perché "sono un ipocondriaco e questa cosa mi ha reso suscettibile". Poi ha continuato, parlando del protagonista del libro, dicendo: "Fondamentalmente è disgustato dagli esseri umani, e non se ne può liberare. Perciò intraprende questo cammino della morte... Si sposa nelle aree rurali dove ovunque ci sono boschi e piccoli villaggi. Viaggia solo di notte. E ogni volta che odora un essere umano, anche attraverso un fuoco lontano, finisce con l'esserne disgustato e si nasconde.

Cerca di stare lontano dalle persone ed è qualcosa in cui mi riconosco." E, in effetti, nel testo del brano si può leggere un invito tutt'altro che celato ad andarsene, ad allontanarsi, mentre la voce di Kurt Cobain ripete "hey, go away" "Vai via," appunto.

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