Milano, da oggi scattano gli aumenti sui mezzi pubblici: cosa c'è da sapere

Al via i rincari su tutti i titoli di viaggio, esclusi gli abbonamenti. Il biglietto singolo per la città costa 2,20 euro. I prezzi seguono l’inflazione. Ecco cosa c’è da sapere

Milano, da oggi scattano gli aumenti sui mezzi pubblici: cosa c'è da sapere

Muoversi con i mezzi pubblici a Milano e nell’hinterland da oggi costa di più. Gli aumenti delle tariffe, annunciati prima di Natale, sono stati ritenuti necessari dall’amministrazione cittadina per fare quadrare le esigenze di bilancio. C’è un adeguamento all’inflazione e questo spinge verso l’alto i prezzi in media dell’8,48%.

Le proteste si fanno sentire da più fronti, tutte accomunate dal fatto che, dal 2011 a oggi, prima il sindaco Giuliano Pisapia e il suo successore Giuseppe Sala hanno rivisto i prezzi del trasporto pubblico per tre volte.

Ecco come cambiano le tariffe.

ATM, gli aumenti

Il biglietto singolo passa da 2 euro a 2 euro e 20 centesimi, il ticket per i viaggi nell’hinterland (Mi1-Mi9) passa da 4,40 a 4 euro e 80 centesimi.

Il costo del ticket urbano giornaliero passa da 7 euro a 7,60 euro, quello per la durata di 3 giorni passa da 12 euro a 13 euro.

Il carnet da 10 corse costa 19,50 euro contro i 18 euro precedenti. I biglietti extraurbani giornalieri passano da 15,50 a 16,50 euro, quelli validi per tre giorni passano da 26,50 a 28,50 euro. Il carnet da 10 corse extraurbane passa da 39,50 a 43,50 euro.

Rimane invariato invece il prezzo degli abbonamenti ordinari mensili (39 euro) e quelli annuali (330 euro).

Cosa sapere

Chi è in possesso di titoli di viaggio emessi in precedenza può farne uso fino al 10 marzo 2023. Non sarà possibile cambiarli pagando il sovrapprezzo, passato il termine ultimo di utilizzo dovranno essere gettati.

Le nuove tariffe sono già aggiornate sia presso le rivendite autorizzate sia presso i 600 distributori automatici dislocati sul territorio.

Contattato da Repubblica, il direttore dell’Agenzia TPL Luca Tosi ha spiegato che gli aumenti delle tariffe erano stati programmati per lo scorso mese di novembre ma il Comune ha cercato di trovare risorse sufficienti per non dovere ritoccare il costo dei biglietti, risorse che non sono state reperite e che hanno reso effettivi i rincari.

Tosi ha fatto anche notare che, nonostante l’inflazione faccia sentire il proprio mordente già da oltre un anno, l’ATM ha fatto il possibile per intervenire sulle tariffe il più tardi possibile e, in ogni caso, lasciando invariati i prezzi degli abbonamenti e chiedendo uno sforzo maggiore a quelli che vengono definitivi “viaggiatori non abituali”.

I tagli delle corse

Aumentare le entrate non è sufficiente, occorre anche comprimere i costi. Per questo motivo, a partire dal 30 gennaio, alcune tratte godranno di una minore copertura in termini di corse.

Al momento, salvo modifiche dell’ultimo momento, subiranno tagli le linee tramviarie 1, 2, 3, 4, 5, 12, 14, 15, 19, 27, 33.

Per quanto riguarda i bus, le linee interessate saranno invece la 43, 47, 49, 50, 54, 58, 60, 61, 63, 67, 70, 73, 74, 80, 81, 94.

Le proteste

Romano La Russa, assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia e vicecoordinatore regionale di Fratelli d'Italia, non ha usato mezzi termini, accusando l'esecutivo milanese di avere messo ancora una volta le mani nelle tasche dei cittadini. Gli fanno eco il deputato e coordinatore milanese di Fdi Stefano Maullu e il capogruppo Fdi al consiglio comunale di Milano Riccardo Truppo.

Note di biasimo anche da parte di Fabrizio Cecchetti, coordinatore regionale della Lega Salvini premier, che accusa la giunta Sala di avere chiuso

l'accesso in città nell'area B ai veicoli diesel euro 5, di avere aumentato le tariffe del trasporto pubblico e di avere piazzato decino di autovelox. Tutte misure per fare cassa a scapito dei cittadini.

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