Lavoro, cresce l’occupazione. Lo scenario per i prossimi due anni

Il tasso di disoccupazione è in discesa, nel 2026 arriverà sotto al 7,5%. Le famiglie daranno una svolta ai consumi che si espanderanno a tassi leggermente superiori rispetto al Pil

Lavoro, cresce l’occupazione. Lo scenario per i prossimi due anni
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L’occupazione è in crescita nel 2023. Buone notizie per il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione è in discesa progressiva e nel 2026 si attesterà sotto il 7,5%. Le proiezioni macroeconomiche per il Belpaese nel quadriennio 2023-2026 della Banca d'Italia descrivono uno scenario particolarmente positivo. Ecco tutte le cifre.

Svolta ai consumi

Stando alla Nota di aggiornamento delle proiezioni macroeconomiche per l'Italia nel quadriennio firmata Bankitalia le famiglie nel prossimo trimestre daranno una svolta ai consumi che si espanderanno a tassi leggermente superiori rispetto al Pil. I nuclei familiari potranno quindi godere di un beneficio economico e del conseguente potere d’acquisto. In merito agli investimenti si verificherà un possibile rallentamento dovuto al rialzo dei costi di finanziamento e dalle condizioni più rigide di accesso al credito.

In questo frangente anche la fine degli effetti legati agli incentivi al settore edilizio avrà un peso importante ma comunque gli interventi del Pnrr contribuiranno positivamente a migliorare la situazione. Per quanto riguarda le esportazioni queste si espanderanno seguendo l'andamento della domanda estera mentre le importazioni aumenteranno in misura lievemente inferiore, questo è dovuto alla debolezza della spesa per investimenti in beni strumentali che solitamente sono caratterizzati da un elevato contenuto di prodotti importati.

L’inflazione

In merito all’inflazione al consumo questa ammonterebbe al 6% nel 2023 mentre le previsioni vedono una diminuzione notevole, infatti nel prossimo triennio si collocherà mediamente sotto al 2%. Questo indicatore, rispetto alle previsioni del mese di ottobre, è stato modificato al ribasso per il triennio che va dal 2023 al 2025, specialmente nel 2024 ci saranno diminuzioni importanti che ammontano a 0,5% punti percentuali con una rapida discesa dei costi energetici.

Questo calo è dovuto a diversi fattori come il netto ridimensionamento dei prezzi delle materie prime e dei prodotti intermedi. Inoltre è previsto un aumento annuale del 3,5% circa delle retribuzioni per quanto riguarda il triennio che va dal 2024 al 2026. L’inflazione di fondo si ridurrà lentamente e si verificherà una trasmissione graduale dei minori costi degli input intermedi ai prezzi finali.

Il quadro macroeconomico

La situazione macroeconomica complessiva è influenzata dalla restrizione delle condizioni finanziarie, sia per le imprese che per le famiglie, dovuta all'accentuato aumento dei tassi di interesse imposto dalla politica monetaria.

Nel quadro generale si considerano anche gli impatti della manovra di bilancio prevista per il periodo 2024-26 e l'impiego dei finanziamenti europei nell'ambito del programma Next Generation EU. Questa valutazione tiene conto delle informazioni più recenti relative all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

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