Deduzioni fiscali: quali spese portare in dichiarazione dei redditi

Ecco la lista delle spese che si possono portare in detrazione

Deduzioni fiscali: quali spese portare in dichiarazione dei redditi
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La stagione della dichiarazione dei redditi è entrata nel vivo già da qualche settimana con la possibilità di invio, lo scorso 20 maggio, del modello 730 precompilato.

C’è ancora tempo, però, per preparare la propria dichiarazione quindi meglio analizzare per bene le spese che si sono sostenute e che si possono portare in detrazione o in deduzione. Entrambe le agevolazioni sono prevista dal Tuir, il Testo Unico delle Imposte sui redditi relativamente all’Irpef e Ires e si applicano sia ai redditi delle persone fisiche che delle società.

In un precedente articolo de IlGiornale.It, abbiamo parlato delle detrazioni fiscali mentre oggi analizzeremo le deduzioni.

Cosa sono le deduzioni fiscali

Quando si parla di deduzioni si fa riferimento alla possibilità di sottrare dal proprio reddito imponibile, una serie di spese che vengono ritenute motivo di “abbattimento” del reddito. Quindi, a differenze delle spese detraibili che vengono sottratte in percentuale (solitamente il 19%) dall’imposta lorda, le deduzioni comportano un “riduzione” del proprio reddito abbassando, contestualmente, la tassazione possibile sull’imponibile lordo del contribuente.

Inoltre, il calcolo delle deduzioni viene fatto a monte della definizione del reddito imponibile mentre le detrazioni vengono inserite in una fase successiva; pertanto, se il contribuente ha sia spese da dedurre che spese da detrarre si inseriscono, innanzitutto, le prime, e una volta calcolata l’imposta lorda si potrà sottrarre la percentuale ottenibile per la specifica spesa detraibile.

Quali spese si possono portare in deduzione

La lista delle spese deducibili in dichiarazione dei redditi è meno lunga di quella delle detrazioni.

Si inizia con le deduzioni dei costi sostenuti per i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali, tra cui anche quelli versati per il riscatto degli anni di laurea o i contributi pensionistici complementari; di norma la quota deducibile è tra il 23% e il 43% in base al reddito.

Sempre in materia di contributi previdenziali, nella lista sono compresi anche i contributi previdenziali versati per i collaboratori addetti ai servizi domestici e familiari, tra cui colf e badanti; anche queste spese sono deducibili dal 23% al 43%, in base al reddito, fino a un massimo di 1549,37 euro.

Sotto l’aspetto sanitario, invece, possono essere portare interamente in deduzione nella propria dichiarazione dei redditi, tutte le spese mediche generiche e

per assistenza specifica nei confronti di persone con disabilità e/o con gravi invalidità e menomazioni; sono comprese, dunque, le prestazioni dei medici per le visiti o l’acquisti di farmaci.

Le altre spese deducibili sono:

  • gli assegni periodici corrisposti all’ex coniuge;
  • i contributi versati ai fondi integrativi del Servizio Sanitario Nazionale; C
  • i contributi nei confronti delle Ong riconosciute
  • le erogazioni liberali a enti/associazioni benefiche, culturali, scientifiche.
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