Come pagare a rate i debiti con il Fisco: la guida

Avete debiti con il Fisco? Li potete rateizzare. Ecco come fare

Come pagare a rate i debiti con il Fisco: la guida
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Debiti con il Fisco? Si può rateizzare. Quando arrivano cartelle esattoriali troppo "pesanti" si possono allungare i tempi di pagamento. L'Agenzia delle entrate ha pubblicato sul proprio sito, e su quello dell'Agenzia delle entrate Riscossione, una guida su come accedere alla misura che permette di rateizzare i propri debiti con il fisco. È disponibile anche una guida video per essere ancora più semplici.

La rateizzazione delle cartelle esattoriali è una modalità molto utilizzata dagli italiani. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, più di 1,4 milioni di persone hanno fatto uso di questo strumento nel 2023, con un aumento del 12% sull’anno precedente.

La rata minima è pari a 50 euro mensili.

Come fare?

Ma come si procede? Si può fare tutto via web accedendo al sito dell'Agenzia delle Entrate, sul proprio profilo personale, cliccando sul pulsante “rateizza ora”. La prima distinzione riguarda l’entità del debito: minore o superiore a 120mila euro?

Debito superiore a 120mila euro:

  • Deve presentare una domanda via Pec, allegando una documentazione di temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica;
  • Allegare il modulo R2 (se il debitore è una persona fisica) o il modulo R3 (persona giuridica) presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Debito inferiore a 120mila euro:

  • Compilare il modulo R1;
  • Non serve alcuna domanda o dichiarazione o certificazione di difficoltà economica.

72 rate o 120?

La rateizzazione può essere fino a 72 rate mensili (sei anni) - rateizzazione ordinaria In via straordinaria si può chiedere la rateizzazione fino a 120 rate mensili (10 anni) che però richiede al contribuente di provare una "comprovata e grave situazione legata alla congiuntura economica". Che si tratti di una persona fisica o di un’azienda, questo significa dimostrare al fisco che, per fattori esterni imprevedibili, ci si è trovati in una difficoltà economica grave che non permette di pagare le tasse dovute.

Anche in questo caso i moduli da presentare via Pec sono due: R4 se il richiedente è una persona fisica o R5 se invece è una persona giuridica. Fatta la domanda, bisogna attendere la risposta dell’Agenzia, che dovrà analizzare la richiesta e mandare una risposta con il piano di pagamenti in caso venga accettata o le motivazioni del rigetto in caso sia rifiutata.

La proroga

Se un contribuente dimostra il peggioramento della situazione di obiettiva difficoltà economica intervenuto dopo la concessione della prima rateizzazione, Agenzia delle entrate-Riscossione può concedere la rateizzazione in proroga.

La proroga è richiedibile una sola volta, e a condizione che non sia intervenuta la decadenza del piano per il quale si chiede la proroga.

La proroga può essere:

  • ordinaria fino a un massimo di ulteriori 72 rate;
  • straordinaria fino a un massimo di 120 rate nel caso in cui oltre al peggioramento della situazione di difficoltà economica sussiste anche la condizione di comprovata e grave situazione di difficoltà legata alla congiuntura economica.

Il numero massimo di rate concedibili per una richiesta di rateizzazione in proroga è determinato dalla differenza tra il numero delle rate richieste e concedibili (massimo 72 o massimo 120) e il numero delle rate scadute e non pagate alla data di accoglimento, del precedente piano

di pagamento rateale per il quale si sta chiedendo la proroga.

Esclusioni

Sono invece escluse dall’ambito applicativo della rateizzazione, le somme affidate per la riscossione dagli Enti creditori ad Agenzia delle entrate-Riscossione:

  1. se già oggetto di una precedente rateizzazione decaduta per mancato pagamento del numero di rate, tempo per tempo previsto. Tale preclusione opera in via definitiva nel caso di rateizzazioni riferite a richieste presentate a decorrere dal 16 luglio 2022; in tal caso il debito ricompreso in tali rateizzazioni decadute non può essere più dilazionato;
  2. se riferite ai cosiddetti “debiti non dilazionabili”, cioè debiti che, per propria caratteristica o per ragioni di specialità della normativa di riferimento, non sono rateizzabili: per esempio, le violazioni di specifiche norme doganali oppure il recupero degli aiuti di stato
  3. se affidate da quegli Enti che hanno deciso di non delegare ad AdeR il potere di rateizzare i loro crediti (sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate nelle sezioni Cittadini o Imprese e Professionisti, alla voce Rateizzazione è disponibile l’elenco degli Enti che hanno scelto di gestire da sé la rateizzazione dei loro crediti).
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