Il pagamento delle pensioni per gennaio 2025 avverrà nei primi giorni del mese. Tra le novità più rilevanti troviamo l’aumento delle pensioni minime: l’importo passerà da 614,77 euro a 617,9 euro grazie alla rivalutazione prevista per il nuovo anno. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.
Le misure
Le misure di flessibilità in uscita vengono confermate e prorogate comprendendo la Quota 103, l’Ape Sociale e l’Opzione Donna, che consentono ai lavoratori di accedere alla pensione con requisiti agevolati a seconda delle specifiche situazioni personali e lavorative. Inoltre, viene potenziato il cosiddetto “bonus Maroni”, un incentivo economico per chi decide volontariamente di prolungare la propria permanenza nel mondo del lavoro oltre i requisiti minimi per la pensione.
I lavoratori del sistema contributivo puro
Un’importante novità riguarda i lavoratori che rientrano nel sistema contributivo puro: questi potranno combinare i contributi versati alla previdenza obbligatoria con quelli destinati alla previdenza complementare. Tale combinazione permetterà loro di raggiungere un importo di pensione pari ad almeno tre volte il trattamento minimo stabilito dalla legge, offrendo così la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione a partire dai 64 anni di età. Questo intervento mira a garantire una maggiore flessibilità e sostenibilità per chi ha contribuito a entrambi i sistemi previdenziali.
Le date di pagamento
Di seguito il calendario per il ritiro della pensione presso gli Uffici postali, suddiviso per giorni in base all’iniziale del cognome:
• Venerdì 3 gennaio: Cognomi A-B
• Sabato 4 gennaio (mattina): Cognomi C-D
• Martedì 7 gennaio: Cognomi E-K
• Mercoledì 8 gennaio: Cognomi L-O
• Giovedì 9 gennaio: Cognomi P-R
• Venerdì 10 gennaio: Cognomi S-Z
Ritorno al meccanismo a scaglioni
Nel 2025 si abbandonerà il sistema delle fasce per tornare al meccanismo a scaglioni. L’aumento dello 0,8% sarà riconosciuto agli assegni, o alle quote di essi, fino a quattro volte il trattamento minimo, pari a 2.394,44 euro. Per la parte eccedente e fino a cinque volte il minimo, l’incremento sarà dello 0,72%, mentre per importi superiori sarà dello 0,60%. Anche i pensionati con assegni oltre quattro volte il minimo beneficeranno di incrementi: ad esempio, una pensione lorda di 3.000 euro passerà a poco più di 3.023 euro, rispetto ai 3.012 euro previsti con le regole attuali.
Aumenti e conguagli
Il primo cedolino del 2025 rifletterà i cambiamenti: alcuni pensionati vedranno un aumento, seppur modesto, mentre altri potranno notare una leggera diminuzione dovuta ai conguagli fiscali elaborati dall’Inps. Gli adeguamenti derivano dalla rivalutazione, che allinea gli assegni al costo della vita sulla base del tasso d’inflazione dell’anno precedente. Nel 2025, la rivalutazione porterà un aumento dello 0,8%. Il nuovo tasso è stato fissato dal decreto del 15 novembre 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 27 novembre. Non saranno invece necessari conguagli per gli importi ricevuti nel 2024, grazie all’adeguamento al 5,4% applicato nell’anno in corso.
Pensioni minime
Le pensioni minime subiranno un incremento, passando da 598,61 euro lordi mensili a 603,40 euro.
Tuttavia, questo importo rappresenta il valore di riferimento, poiché, a seguito della maggiorazione extra introdotta lo scorso anno e confermata anche per il 2024, l’importo effettivo della pensione minima sarà di 614,77 euro. Questo adeguamento tiene conto delle necessità economiche dei pensionati, cercando di contrastare l’inflazione e migliorare il potere d’acquisto dei beneficiari.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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