Piani individuali pensionistici e Btp fanno risparmiare il contribuente

Nel regime amministrato le minusvalenze alleggeriscono le tasse

Piani individuali pensionistici e Btp fanno risparmiare il contribuente
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È possibile dedurre nelle dichiarazione dei redditi le somme versate, anche a favore dei figli, in un fondo pensione o in un Piano individuale pensionistico (Pip) fino ad un massimo di 5.164 euro all’anno. Il risparmio fiscale varia a secondo del proprio reddito. Inoltre, non è necessario effettuare nessuna segnalazione nella propria dichiarazione dei reddito se non quella di indicare l’importo versato nel quadro specifico.

Nel caso degli altri investimenti finanziari sono, invece, richiesti alcuni adempimenti fiscali se si sceglie il regime fiscale dichiarativo.

Questa opzione impone infatti di inserire tutti gli invecaso invece si usi opti per il regime del risparmio amministrato o del risparmio gestito tramite un intermediario italiano (Sgr o banca) è quest’ultimo che gestisce direttamente tutte le pratiche fiscali. In entrambi i casi l’investitore non è tenuto a dichiarare la somma nella propria dichiarazione dei redditi, e riceve direttamente sul proprio conto corrente la quota del capitale disinvestito al netto della tassazione. A proposito di tassazione, i guadagni realizzati con fondi comuni e Sicav sono tassati con aliquota del 26% che si applica solo quando si concretizza la vendita della quota del fondo o della Sicav.

Poi, nel caso di fondi comuni e Sicav italiani o di diritto estero dei paesi dell’Unione Europea, sui guadagni si scorpora la parte investita in titoli di Stato, sulla quale si scorpora la parte investita in titoli di Stato, sulla quale si applica la ritenuta del 12,50% e la parte che riguarda le altre attività finanziarie per cui vige l'imposta del 26%, come chiarito dalla risposta dell'Agenzia delle Entrate.

Nell'ambito del regime amministrato, si applica l'aliquota del 26% sui dividendi azionari periodici incassati e sulle plusvalenze realizzate alla vendita, cioè sulla differenza rispetto al prezzo di

acquisto: in caso di minusvalenza il credito fiscale si può recuperare entro i 4 anni successivi per compensare eventuali plusvalenze. Stesso discorso nel caso

dei titoli di Stato dove però si applica l'aliquota fiscale del 12,5%.

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