
Stangata per gli automobilisti italiani, che negli ultimi tre anni hanno visto crescere i prezzi dell’Rc auto di oltre il 12%. Ma per alcune categorie, come i neopatentati, l’aumento è stato addirittura del 23%. E’ quanto ha rilevato l’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, secondo cui la causa dei rincari è stata l’inflazione, arrivata a sfiorare il 12% nel 2022.
Gli aumenti, i più penalizzati sono i neopatentati
Dopo il lungo periodo di calo tra il 2014 e il 2021, le polizze sono tornate a salire. Nel 2023 e 2024 gli incrementi sono stati rispettivamente del 6,1% e del 5% in termini nominali, secondo quanto si apprende dalla ricerca pubblicata nei Quaderni Ivass, che ha analizzato circa 3 milioni di contratti Rc auto. L’aumento complessivo del premio medio pagato a luglio 2024 rispetto a gennaio 2021 è stato del 12,6%. Guardando al resto d’Europa, comunque, l’Italia non è la più cara, ma si posiziona al ventesimo posto.
I rincari, spiega l’istituto, sono da ricondurre alla corsa dell’inflazione, mettendo in evidenza come i premi rispondono in ritardo di circa 9 mesi rispetto all'andamento dell'indice dei prezzi al consumo. Chissà che ora che l'inflazione è sotto il 2%, nel 2025 i prezzi riprendano il loro cammino virtuoso, tornando a diminuire.
Più nel dettaglio, balza all’occhio come gli assicurati più giovani siano i più penalizzati dai rincari Rc auto, con un incremento del 23,4% per gli under-25 a fronte del +12% per gli over-60. Ma non solo. La batosta è maggiore anche per coloro che non si trovano in prima classe del bonus-malus: il premio medio degli assicurati in prima classe del bonus-malus è cresciuto del 13%, mentre quello degli altri assicurati è salito del 17,8%.
Spesa Rc auto più alta di 1,7 mld
Calcolatrice alla mano, rispetto al prezzo della polizza nel 2021, pari a 364 euro, a novembre 2024, il costo medio dell’Rc auto è stato di 416 euro. Un incremento di 52 euro a polizza che, se rapportato al numero di autovetture assicurate in circolazione, equivale ad un aggravio di spesa da 1,7 miliardi di euro a carico degli italiani sul 2021, indica il Codacons commentando i dati emersi dell’analisi pubblicata oggi dall’istituto di vigilanza.
Un aumento definito “irragionevole” da Assoutenti, in quanto non non risponde a un aumento dell'incidentalità registrata in Italia né a un sensibile aggravio dei costi in capo alle compagnie di assicurazioni.
"Se da un lato sono aumentati i costi dei pezzi di ricambio delle auto e degli interventi di riparazione come effetto delle spinte inflattive e delle crisi geopolitiche degli ultimi anni – illustra il presidente dell'associazione, Gabriele Melluso - la forte contrazione della incidentalità registrata in Italia avrebbe dovuto portare ad un abbattimento dei prezzi delle polizze Rc auto che, al contrario, salgono in modo sensibile. Non a caso gli utili delle compagnie di assicurazioni che hanno raggiunto quota 8 miliardi di euro, con una crescita nel 2023 del +249% rispetto all'anno precedente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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