Le truffe online sono ormai all'ordine del giorno, costruite con una cura tale da rendere difficile distinguere il vero dal falso. Questi inganni sfruttano spesso tecniche sofisticate per attirare le vittime, che si trovano a fidarsi di recensioni apparentemente autentiche e di siti web ben costruiti. Raccontiamo la storia di Marco, un nome di fantasia, che è vittima di una di queste truffe. Convinto di fare un affare, Marco, pensava di acquistare un camper dalla Polonia a prezzi molto vantaggiosi. Fidandosi delle numerose recensioni positive e di un sito che sembrava affidabile, Marco ha speso oltre 9.000 euro. Non solo ha inviato bonifici ingenti, ma si è anche recato personalmente in Polonia, solo per scoprire che il camper che aveva acquistato assieme all’azienda che gliel’avrebbe venduto, non esistevano. Purtroppo, Marco, operaio che vive e lavora in Friuli-Venezia Giulia, si è fidato di numerosi account su Facebook che consigliavano il prodotto e, soprattutto, di una falsa riproduzione di articoli pubblicati da testate giornalistiche, tra cui Il Giornale, in cui si recensiva positivamente l’azienda utilizzando i nomi di giornalisti che mai avevano sentito parlare del camper in questione. Questo dettaglio, apparentemente insignificante, ha reso la truffa ancora più credibile, convincendo Marco a proseguire con l’acquisto.
La pagina Facebook
Marco, lo scorso anno, si è imbattuto in un post sponsorizzato su Facebook che promuoveva la vendita di camper e auto su una pagina chiamata "Camping Car". La pagina sembrava molto affidabile: "Le recensioni erano tantissime e c’erano quasi 500.000 follower", racconta Marco. "Mi sono detto, non può essere una pagina sconosciuta". Successivamente, la pagina in questione ha modificato il proprio nome in "Kampery", ma continuava a sembrare legittima con tantissime recensioni di utenti che scrivevano di aver acquistato camper o automobili. La pagina non è collegata ad alcun sito internet.
Marco, dopo aver seguito le offerte e, alla fine, ha individuato un camper che poteva interessargli. Per verificare l'affidabilità dell'offerta, ha iniziato a inviare messaggi a chi aveva commentato o messo "mi piace" ai post della pagina. "Ho mandato circa 80 messaggi", spiega, "e 47 persone, tutti italiani, mi hanno risposto dicendo che era tutto vero. Mi hanno raccontato la loro esperienza e mi sono fidato".
L'acquisto
Dopo un anno di ricerche in merito alla credibilità del prodotto e dopo aver contattato i gestori della pagina, Marco ha ricevuto una proposta: avrebbe dovuto pagare 1.500 euro per il trasporto del camper e l'immatricolazione con targa italiana, oltre a un acconto del 30%. Rassicurato dalle risposte positive ricevute, Marco ha proceduto effettuando i primi bonifici. "Ho pagato i primi 1.500 euro, poi mi hanno chiesto il 30% di acconto, e ho inviato anche quello", ci spiega. Poco dopo, però, le cose si sono complicate. I truffatori hanno chiesto un ulteriore pagamento del 23% come tassa per l’importazione del camper in Italia. "Non mi avevano parlato di questa tassa all'inizio, ma mi hanno detto di leggere meglio il contratto. A quel punto ho contattato di nuovo alcune persone, e due mi hanno confermato di aver pagato anche loro". Marco, ancora una volta, nella speranza di aver fatto la cosa giusta, si fida e paga. In totale, aveva già inviato 9.600 euro. Ma i truffatori non si sono fermati e hanno chiesto a Marco di saldare l'intero importo prima di ricevere il camper con la scusa che altrimenti non avrebbe potuto attraversare la dogana. "A quel punto ho detto basta. Ho chiesto di vedere il camper prima di pagare il resto, ma mi hanno risposto che, se non pagavo, l'avrebbero riportato in Polonia".
Il viaggio in Polonia
Determinato a verificare di persona, Marco decide di andare in Polonia. "Sono partito da Treviso, ho preso un aereo per Varsavia, poi un autobus fino a Bialescott. Avevo appuntamento davanti al loro ufficio alle otto e mezza del mattino, ma non si è presentato nessuno". Dopo aver tentato invano di contattare i truffatori, Marco ha capito: “ Sono stato ingannato”, dice. A quel punto, la consapevolezza di essere stato truffato inizia a pesare come un macigno. "Mi sono sentito perso", racconta con la voce tremante. "Ho speso tutti i miei risparmi per quel camper, credevo fosse un sogno che si realizzava. Invece mi sono ritrovato con niente in mano e un debito enorme. Non sapevo come dirlo a mia moglie". Le notti insonni, i sensi di colpa e la sensazione di essere stato manipolato non gli davano tregua. "Mi sentivo stupido, in trappola. Non volevo crederci, ho sperato fino all'ultimo che ci fosse un malinteso".
Il finto articolo su Il Giornale
A complicare ulteriormente la situazione, anche Il Giornale è stato coinvolto nella truffa. La pagina "Kampery" ha usato il nome della testata per dare credibilità all'operazione fraudolenta, pubblicando un articolo fasullo.
Questo stratagemma ha indotto ancora più vittime a fidarsi, convincendole che dietro a tutto ci fosse un'attività legittima sostenuta da una fonte affidabile. "Quando ho visto quell'articolo, ho pensato davvero che fosse tutto reale", confessa Marco. "Ho sbagliato a fidarmi, ma tutto sembrava così autentico… e ora mi trovo senza nulla".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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