Cofferati e i bolognesi ostaggio del «rave parade»

Dopo settimane di polemiche oggi in piazza i centri sociali per una «megaspinellata»

Claudia B. Solimei

da Bologna

Il sindaco Sergio Cofferati aveva promesso, un anno fa, che non ci sarebbero stati più problemi per la città. Invece oggi Bologna sarà occupata da manifestazioni e contromanifestazioni, di segno politico opposto e per questo a rischio tensioni, se non addirittura incidenti, anche se Questura e Prefettura hanno messo a punto un massiccio servizio di ordine pubblico.
In piazza XX Settembre, vicino alla stazione, dove è atteso l'arrivo di treni speciali dal Veneto, Torino, Milano e Roma, si ritroveranno antiproibizionisti, centri sociali, no global e Disobbedienti per la decima edizione della Street Rave Parade, la grande e rumorosa parata per la liberalizzazione delle droghe leggere che ha in programma, si legge, «interventi, performance e megaspinellata a profusione», prima di spostarsi per il clou della festa in zona fiera, dove i residenti sono già infuriati per il passaggio di dieci tir-discoteca saturi di decibel. Dal palco di piazza XX Settembre prenderanno la parola anche i parlamentari di Rifondazione Daniele Farina, ex Leoncavallo, e Francesco Caruso, il senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli e il prete di strada Don Gallo, che fin dall’inizio si sono scontrati con il tentativo di Cofferati di non far svolgere la manifestazione.
Qualche centinaio di metri più su, verso piazza Maggiore, si svolgerà invece la contromanifestazione di Alleanza nazionale: una catena umana a cui hanno aderito diversi comitati cittadini stanchi dello «sballo» a tutti i costi. I consiglieri comunali di An, guidati dal capogruppo e deputato Enzo Raisi, che ha definito il Rave «il massimo del degrado», distribuiranno magliette con la scritta «Amiamo Bologna» davanti e «No Rave» dietro.
Ancora più su, in piazza Minghetti, ci sarà un presidio dell’estrema destra di Forza Nuova. Tutto intorno, cordoni di polizia e carabinieri a dividere, in pieno centro, i manifestanti.
«Sappiamo che è una provocazione» ha affermato Rosario Picciolo, il portavoce del centro sociale Livello 57 che da dieci anni organizza il Rave. «La Questura ci ha garantito che non si muoveranno da lì». L’ordine di scuderia è evitare incidenti che metterebbero per sempre la parola fine all’esperienza della Parata antiproibizionista bolognese. Bisognerà vedere, però, se gli antagonisti in arrivo da fuori città staranno ai patti. «In piazza XX Settembre - spiega Picciolo - ci aspettiamo circa 3mila persone, speriamo che tutto vada per il meglio. Alla manifestazione che partirà da piazza della Costituzione, invece, attendiamo 20-30mila persone, ma potrebbero essere anche di più». Qualche motivo di tensione c’è già: la Questura ha proibito di diffondere musica ad alto volume e ha invitati a «limitare» il numero di persone in piazza.
In strada, un po’ in disparte, ci sarà Cofferati, a forte rischio contestazioni. «Andrò a vedere come vanno le cose» ha promesso. «Se ci saranno dei danni, i bolognesi si rivolgano agli organizzatori». A vegliare sulla manifestazione anche la Protezione civile. Un «soccorso rosso», ha denunciato Forza Italia, per il sindaco che non voleva accollarsi tutte le spese dell'evento.

Il Comune ha dovuto mettere mano anche alla viabilità cittadina, stravolta dal passaggio del Rave: sedici le linee di autobus deviate e due le uscite della tangenziale chiuse. La festa si prolungherà fino a domani pomeriggio, poi si raccoglieranno i cocci, anche se Cofferati, per limitare i danni, ha emanato una ordinanza per vietare la vendita di bottiglie di vetro.

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