Comune e Regione con Berlusconi

La «resa dei conti» ai vertici del Pdl non avrà alcuna ripercussione a livello locale in Campidoglio e alla Regione Lazio. Tanto per allontanare ogni dubbio, anzi per non farne nascere alcuno, ieri sera il presidente della Regione Renata Polverini si è recata a Palazzo Garazioli. «Ho avuto un incontro personale e riservato con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Abbiamo parlato del momento che stiamo vivendo», ha detto all’uscita. A chi le chiedeva se alla luce del dissidio tra il premier e il presidente della Camera Gianfranco Fini lei sarebbe stata con Berlusconi, la governatrice ha risposto: «Io ho avuto Berlusconi al mio fianco nella campagna elettorale: sapete perfettamente che la mia elezione dipende anche dall’impegno personale che il presidente Berlusconi ci ha messo».
Dal canto suo Alemanno è stato chiarissimo: «Ribadisco la mia scelta, sofferta ma convinta, di stare dalla parte di Berlusconi e di continuare con il progetto del Pdl» ha detto il sindaco a margine della sua visita a L’Aquila. «È un momento amaro, difficile per tutti noi - ha aggiunto - ma bisogna andare avanti e comunque sostenere un governo che sta cambiando l’Italia».
Alemanno ha anche detto di «non temere» ripercussioni per i provvedimenti che riguardano la capitale attualmente all’esame del governo dopo lo strappo consumatosi giovedì sera ai vertici del Pdl. «Per quanto riguarda Roma sono convinto che gli impegni presi dal governo e da tutto il centrodestra andranno avanti». Poi ha sottolineato: «Conto molto sulla collaborazione di Andrea Augello, che ha fatto la scelta di rimanere nel Pdl nonostante la sua vicinanza con Fini. Da questo punto di vista - ha ribadito - sono fiducioso che non ci saranno ripercussioni su Roma». «Io ho sempre lavorato in collaborazione con tutti, anche con Fini - ha detto Alemanno - spero di poterlo continuare a fare. Gli interessi di Roma vanno oltre quelli che sono gli interessi del centrodestra. La nostra città - conclude - ha bisogno del concorso di tutti, non temo ci siano insidie per Roma».
In Consiglio comunale lo strappo di Fini non ha provocato cambiamenti negli equilibri interni alla maggioranza. Gli augelliani, finiani per storia politica, rimangono fedeli al premier e al sindaco Alemanno. Ciò è sintomatico del sottosegretario Andrea Augello che non dovrebbe aderire al gruppo autonomo formato dall’ex leader di An. I fedelissimi di Andrea Augello, Federico Guidi, Pasquale De Luca, Marco Di Cosimo e Federico Rocca, hanno ribadito, attraverso le parole di quest’ultimo: «Siamo con Augello che ha sempre detto che in casi di strappo sarebbe rimasto nel Pdl. Di conseguenza restiamo nel partito che dà la maggioranza al sindaco Alemanno». Una maggioranza ed un sostegno che, comunque, «non sarebbe mai venuta meno».
«Ringrazio il sottosegretario Andrea Augello e i consiglieri Pasquale de Luca, Marco Di Cosimo, Federico Guidi e Federico Rocca - ha risposto Alemanno - per la fiducia e per il senso di responsabilità che hanno dimostrato. Continueremo a lavorare insieme per sviluppare la nostra amministrazione e il nostro partito nel segno della partecipazione di base e dei grandi valori che hanno sempre contraddistinto il centrodestra italiano». Il noto immunologo professor Fernando Aiuti, ritenuto un finiano doc ed eletto consigliere comunale del Pdl, ha inviato ieri mattina un telegramma al presidente della Camera. Ha detto che nel documento c’erano scritte solo tre parole: «Solidarietà, amicizia e sostegno».

Un sostegno che concretamente, però, rimane al sindaco Alemanno e al Pdl perché, ha spiegato, «ritengo che l’accoppiata Fini-Alemanno in futuro, nel dopo Berlusconi, sarà vincente per il Pdl per contrastare la Lega. Tuttavia, in questo momento è giusto che il sindaco sostenga il presidente del Consiglio».

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