Si fermano le esplosioni sulla Costa Concordia. Le operazioni messe in moto nella giornata di ieri per creare nuovi varchi che potessero essere sfruttati dai sommozzatori sono state interrotte, dopo che la nave ha ricominciato a muoversi, per motivi di sicurezza. Nella notte le ricerche non si erano fermate, con i vigili del fuoco al lavoro sulla parte emersa dello scafo. Nel frattempo la Guardia Costiera ha fatto rientrare l'allarme scaturito per una possibile emergenza carburante, anche se sarà necessario pensare al più presto a un'operazione di recupero.
In giornata, all'ospedale di Orbetello, gli esperti dell'istituto di Medicina Legale del Policlinico Le Scotte di Siena eseguiranno gli esami autoptici su 6 degli 11 cadaveri trovati all'interno del relitto. Ancora senza un nome le salme di quattro dei cinque passeggeri ritrovati nella giornata di ieri. Di loro si sa solo che, al momento del ritrovamento, indossavano tutti abito da sera e giubbotto salvagente, che non è servito però a salvargli la vita. Secondo il portavoce del ministero degli Esteri di Budapest, Jozsef Balog, uno di loro sarebbe invece Sandor Feher, violinista ungherese di 38 anni, che lavorava sulla Costa. L'uomo era stato visto per l'ultimo volta sul ponte della nave, diretto nella zona dove dovrebbe essere salito su una scialuppa di salvataggio.
Intanto la Asl di Grosseto rende noti alcuni dati relativi alla tragedia, parlando di 80 naufraghi feriti, di cui 14 inizialmente ricoverati, 6 già dimessi e solo 8 ancora in ospedale. I feriti non sarebbero in condizioni gravi, fatta eccezione per il cuoco di bordo del Bangladesh, che rischierebbe di rimanere paralizzato a causa di un trauma spinale. Dieci persone sono state trasportate in diverse strutture ospedaliere della penisola.
Durante la notte il capitano Francesco Schettino ha raggiunto la sua casa di Sorrento, dove ad aspettarlo ha trovato gli amici più stretti e una selva di giornalisti, "beffati" entrando da un ingresso secondario. Il comandante della Costa è agli arresti domiciliari, dopo che il gip non ha rinnovato il provvedimento di custodia in carcere. Quanto contenuto nel provvedimento del gip sarà illustrato oggi alle 13.30 da Bruno Leporatti, legale difensore di Schettino. La Procura di Grosseto ha fatto sapere di stare valutando la possibilità di fare ricorso al tribunale del Riesame per contestare la decisione.
Schettino nel frattempo avrebbe ammesso, secondo indiscrezioni, di avere sbagliato manovra di "accosto", nel tentativo di fare quell'inchino destinato al commodoro gigliese Mario Palombo, guidando a vista in un braccio di mare troppo pericoloso per una nave della stazza di quella che conduceva.
Ma il comandante non è l'unico membro dell'equipaggio della Costa ad essere tenuto sotto controllo dagli inquirenti. L'inchiesta potrebbe riguardare - rivelano fonti non confermate ufficialmente - altre tre persone: il il secondo ufficiale Dimitri Ckristidis e il terzo ufficiale Silvia Coronica, scesi a terra dalla Concordia sulla stessa scialuppa occupata da Schettino e il primo ufficiale in plancia Ciro Ambrosio, denunciato in stato di libertà. Non è da escludere che nel mirino dei pm ci sia anche Roberto Ferrarini, manager delle operazioni marittime e dell’unità di crisi della Costa. Secondo gli inquirenti le conversazioni telefoniche tenutesi tra lui e Schettino avrebbero influenzato le decisioni del comandante, o assecondato il suo comportamento. I magistrati aspettano a questo punto di poter confrontare i loro sospetti con i tabulati telefonici, per capire con chi abbia parlato Schettino nella notte del naufragio.
A mancare all'appello, secondo gli ultimi conteggi della Procura, sarebbero ancora 21 persone. Una delle persone che risultavano disperse, una passeggera tedesca, è stata trovata viva in Germania, dove si è presentata alla Polizia locale.
Nel corso dell'informativa del governo sul naufragio della Costa Concordia, il ministro dell'Ambiente Corrado Clini ha dichiarato che sarebbe al vaglio "la possibilità di adottare misure di limitazione per le rotte di queste navi in aree sensibili e a rischio", ricordando anche come "la legge 51 del 2011 prevede che il ministro dell’Ambiente e quello dei Trasporti possano" prendere in considerazione "limitazioni nelle aree a rischio" e "promuovere accordi volontari ed autoregolati" con le compagnie.
Nelle parole di Clini anche il piano per lo svuotamento dei serbatoi della Concordia, un intervento piuttosto complesso, "consegnato ieri dalla compagnia" e che comporterà operazioni di durata non inferiore alle due settimane. A complicare una situazioni già difficile le condizioni meteo-climatiche, che "potrebbero determinare lo spostamento e l’inabissamento della nave".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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