Zelio Zucchi
Forse non è il caso di scomodare nomi mitici, come Braglia, poi Menichelli, infine Chechi e Cassina. Però limpresa delle cinque azzurre, che a Volos, in Grecia, ieri hanno conquistato il titolo europeo a squadre di ginnastica artistica è destinata a restare nella storia del nostro sport. Eccole: Federica Macrì, Carlotta Giovannini, Monica Bergamelli (altro nome che nella ginnastica ha una tradizione), Lia Parolari e soprattutto Vanessa Ferrari. Hanno battuto le romene eredi della Comaneci e le sovietiche, squadre vere, avviate tutte a preparare Pechino 2008. Si diceva soprattutto Vanessa Ferrari. Vocino da cucciolo, alta - si fa per dire - un metro e quarantuno centimetri, 34 chili di muscoli e volontà, bresciana di Orzinuovi, 15 anni e mezzo (ne farà 16 a novembre), già vicecampione europeo giovanile, gareggia con quattro viti nel palmo della mano destra, per le fratture accusate a dicembre al secondo e terzo metacarpo. Altri si sarebbero arresi. Lei no, caparbia, «cannibale» come la definisce il suo allenatore Enrico Casella per dire che vorrebbe vincere sempre e tutto, oltre alloro a squadre conquistato ieri con le sue quattro compagne è in corsa per quattro medaglie individuali, alle parallele, alla trave, al corpo libero e al concorso completo.
Alla storia impresa le azzurre erano entrate con il terzo posto nelle qualificazioni di giovedì, dietro Russia e Romania. Ieri, nella prima rotazione (volteggio) le cose non erano andate proprio bene, con la Macrì quarta e la Ferrari ottava. Ma ecco che il carattere da «cannibale» di Vanessa cambiava la gara. Alle parallele era prima (davanti alla russa Lozhecko e alla romena Nistor), prima anche alla trave (davanti alle romene Ponor e Izbasa), confortata dal settimo posto della Bergamelli e dal decimo della Parolari. E il sorpasso, di strettissima misura sulle romene, un po più largo sulle russe, avveniva al corpo libero, con Vanessa seconda dietro la Izbasa, poi quinta la Parolari e decima la Macrì.
Sulle tribune, il tifo competente, ma soprattutto caldo e ininterrotto, delle azzurrine della formazione juniores ha sottolineato prestazioni ed esercizi.
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