Impiegherà poco Paolo Conte, giusto una mezzoretta in auto, per arrivare ad Alba dalla sua Asti ed esibirsi venerdì 16 luglio al Festival Collisioni per il concerto più significativo di questa estate a metà tra pandemia e speranza. In due mesi gli appuntamenti sono tanti, tutti sotto le salvifiche forche caudine della sicurezza anti Covid. E tutti pieni dell'energia di pubblico e artisti liberi dopo un anno e mezzo. Da Gianna Nannini a Emma e Coma_Cose, da Negrita a Vasco Brondi, Samuele Bersani, Renga, Ajello, Moro, Colapesce e Dimartino, Venditti, Madame, De Gregori, Niccolò Fabi e Max Pezzali: l'elenco è lungo, sicuramente non ancora lunghissimo come ai bei tempi ma senza dubbio è un forte segnale di ripresa. Certo, in questa estate non ci sono gli stadi sold out, le superstar straniere (a parte Patti Smith già passata ieri a Collisioni) e gli eventi glamorous che agitano media e social. Però c'è musica dal vivo per i vivi, e mica è poco dopo l'estate scorsa quasi muta. A parte Emma che ha una produzione kolossal, i concerti saranno una sorta di rodaggio per il definitivo rientro a pieni giri alla fine delle restrizioni antipandemia. Quindi diventeranno in sostanza il biglietto da visita della prossima stagione, che sarà (sembra) un concerto dietro l'altro. E anche i dischi sono in quel limbo tra vuoto e normalità. In questa stagione di tormentoni o si punta sull'usato sicuro oppure c'è poco da divagare. In sostanza, si riscoprono i superclassici del passato come, ad esempio, il Sabotage dei Black Sabbath ripubblicato con i suoni ancor più potenti o il gigantesco La voce del padrone di Battiato nella favolosa purezza del Dolby Atmos. Oppure si gode delle poche chicche estere di quest'anno. Una è senza dubbio Collapsed in sunbeams della brava e supertriste Arlo Parks. E le altre sono Carnage di Nick Cave con Warren Ellis, il lisergico Chemtrails over the Country Club di Lana Del Rey e il Sour di Olivia Rodrigo, finalmente pop senza se e senza ma.
E l'Italia? Due estremi: Unica di Ornella Vanoni, piacere puro, e Ghettolimpo di Mahmood. In mezzo, consigliatissimo Exuvia di Caparezza, uno che pubblica dischi solo quando ha cose interessanti da raccontare. E si sente, per fortuna.
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