Conte sfida ancora il Pd e poi apre a Majorino "Ma si parta dalle idee"

Il leader dei 5 Stelle si dice pronto al dialogo. E il candidato incassa: "Un buon approccio"

Conte sfida ancora il Pd e poi apre a Majorino "Ma si parta dalle idee"

I 5 Stelle aprono a un'alleanza con il Pd alle Regionali. O meglio, aprono a un possibile sostegno per Pierfrancesco Majorino, candidato della sinistra, ma rilanciano la sfida al Pd: «Se vuole dimostrare di aver fatto tesoro degli errori compiuti in passato, noi ci siamo». Questo è il succo della apparizione di Giuseppe Conte, il leader del Movimento che ieri ha partecipato alla conferenza stampa con il gruppo pentastellato a Palazzo Pirelli, in vista delle elezioni regionali, che probabilmente saranno celebrate il 12 e 13 febbraio.

A sinistra, è una fase ancora concitata. Il caos delle settimane scorse è finito con l'indicazione di Majorino, da parte di una mini-coalizione guidata dal Pd, ma resta la divisione con il Terzo polo di Letizia Moratti, che ha scombinato tutti i piani, e resta appunto l'incognita 5 Stelle

Il partito dei grillini è tradizionalmente fragile in Lombardia, ma con Conte mantiene l'ambizione di contendere al Pd il primato nel «campo largo» delle opposizioni e quindi anche in Lombardia non vuol farsi marginalizzare, restando solo, magari a competere con un candidato di sinistra radicale. Dato per scontato, e confermato, il no a Moratti, ieri Conte ha fatto capire che stavolta questa competizione con il Pd potrebbe essere giocata dall'interno, contando sulle incertezze che i Democratici hanno avuto, comprese le sbandate per la ex vicepresidente targata centrodestra.

Eccola, dunque, l'apertura di Conte: «Su Majorino - ha detto - ho chiesto informazioni e mi sono state date referenze di una persona in condizione di poter condividere buona parte dei nostri principi e dei nostri valori. Se fosse questa premessa, quando arriverà, in un secondo momento, quella di Majorino sarà una candidatura possibile. Ma in questo momento non accettiamo assolutamente di discutere del tema della candidatura: ci interessano i programmi. La questione della candidatura per quanto ci riguarda è accantonata».

Al di là della formula di rito sui «programmi», la disponibilità sul candidato è sostanziale, e convive con un approccio di sfida, appunto, al partito. «Se il Pd vuole dimostrare di aver fatto tesoro degli errori compiuti in passato, noi ci siamo; se si vuole sedere a un tavolo di confronto con il Movimento 5 Stelle assolutamente siamo disponibili. Ma - sottolinea Conte - dobbiamo farlo con criterio e metodo e nel rispetto dei cittadini». «Se questo percorso verrà condiviso - la sintesi - io credo ci sia la possibilità per presentare un'offerta competitiva a beneficio di tutta la Lombardia».

E a Majorino la disponibilità non è sfuggita: «Dal Movimento 5 Stelle - ha risposto - viene un buon contributo sul piano dei contenuti e una giusta volontà di confrontarsi sui temi prima che sulle persone.

Mi pare, sinceramente, un buon approccio».

Resta, per la coalizione, un pericolo: se dovesse concretizzarsi un accordo fra Pd e 5 Stelle, scapperebbe probabilmente «Più Europa». Ma nel centrosinistra, in questo momento, la coperta è troppo corta.

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