Corsi professionali boom I giovani tornano a scuola per imparare un mestiere

I mestieri manuali basati sulle competenze pratiche tornano prepotentemente di moda tra i giovani lombardi. In sette anni gli studenti iscritti ai centri di formazione professionale (Cfp) sono cresciuti di 45.889 unità, con un incremento esponenziale pari al 7.401%. Un vero boom, condizionato dal mercato che sempre più spesso richiede figure di questo tipo. E fortemente incoraggiato dal Pirellone, che ha introdotto una legislazione all’avanguardia anticipando di sette anni la riforma che solo di recente sta prendendo piede nel resto d’Italia. Nell’ultimo quinquennio le risorse erogate dalla giunta lombarda per i Cfp sono state pari a 584 milioni e 653.684 euro. Con un impegno, portato avanti in particolare dall’assessore all’Istruzione, Gianni Rossoni, che non si è fermato neppure dopo il ricorso alla Corte costituzionale presentato nel 2007 dal governo Prodi, con l’obiettivo di bloccare l’espansione di questo nuovo tipo di scuole. Basti pensare che nel 2002/2003 gli iscritti ai Cfp in Lombardia erano solo 620, due anni dopo 9.732, nel 2005/2006 hanno toccato quota 20.564, per poi arrivare a 46.509 nel 2009/2010. In tutto 98 centri accreditati con il Pirellone, frequentati dal 10% degli studenti totali delle superiori lombarde.
Un dato cui andrebbero aggiunti gli altri 60mila ragazzi degli istituti professionali di Stato presenti nella nostra regione. E se inizialmente nei Cfp era possibile svolgere solo un percorso triennale, dal 2005/2006 è stato attivato un quarto anno e dal 2010/2011 partirà anche il quinto, al termine del quale sarà possibile accedere all'università. Molto variegate le specializzazioni previste da queste scuole. L'Aslam, con sede a Samarate (Varese), ha creato un corso per sviluppare tutte le professionalità necessarie all’hub di Malpensa. «Stiamo predisponendo i nuovi programmi per formare manutentori di aeroplani, assistenti di volo e di rampa, cuochi per i catering di linea, esperti di check-in - sottolinea il direttore Alessandro Castagnoli -. I nostri docenti non sono dei comuni professori, ma tecnici che lavorano in questo settore e che in orario scolastico portano i ragazzi sugli aerei per illustrare loro come funzionano. Un'esperienza diretta cui si aggiunge quella degli stage, durante i quali i nostri allievi girano il mondo con le principali compagnie europee».
Nel centro Cometa Formazione di Como, frequentato da 200 studenti, sta partendo invece il primo progetto di liceo artigianale ItaliaNO. «Ci rivolgiamo ai giovani con storie difficili dal punto di vista familiare e scolastico - dice il direttore generale Alessandro Mele -. E offriamo loro percorsi flessibili e personalizzati, per captare al massimo le necessità di un mondo del lavoro che cambia. Al mattino gli allievi frequentano le botteghe degli artigiani, pranzano insieme a loro e al pomeriggio seguono le lezioni nelle nostre aule. Tra i nostri corsi spicca quello in tessile d’arredo, grazie a cui i ragazzi, seguiti da alcuni stilisti, creano dei prodotti per la moda che sono poi venduti sul mercato internazionale». Tra i più grandi Cfp presenti sul territorio c’è il Cnos-Fap, gestito dai Salesiani. Ben 901 studenti, quattro sedi a Milano, Arese, Sesto San Giovanni e Brescia, è stato premiato dal Pirellone perché è l’unico in Lombardia a insegnare come si riparano le macchine industriali. «I nostri centri sono una concreta possibilità di recupero per numerosi giovani - rimarca il delegato responsabile, don Enrico Stella -. La formazione professionale è sempre stata considerata come una scuola di serie B.

Ma dal 2007, grazie alla legge regionale 19, è stato innalzato il livello culturale di questi corsi introducendo nuove materie come l’inglese e la matematica, pur nel rispetto dell'impegno pratico richiesto agli allievi».

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