Crisi, accordo salva Euro? Barroso: "Non è abbastanza" Gb minaccia mercato unico

Il presidente della Commissione Ue sull'accordo sull'unione fiscale: "Non è abbastanza". La Gran Bretagna? "Minacciava la sopravvivenza del mercato unico"

Crisi, accordo salva Euro? Barroso: "Non è abbastanza" Gb minaccia mercato unico

L’accordo venuto fuori dal vertice di Bruxelles "non è abbastanza". A dirlo è il presidente della Commissione europea, Josè Barroso alla plenaria di Strasburgo. Il motivo della mancata soddisfazione risiede nel fatto che il problema della zona Euro "non è solo di conti pubblici ma anche finanziario, quindi serve rilanciare crescita e occupazione", ha spiegato Barroso, secondo il quale l’accordo per regole di bilancio più rigide e la creazione di un’unione fiscale stretto dai paesi Ue, Regno Unito escluso, "da sola non è sufficiente" a risolvere la crisi in quanto "gli Stati membri devono anche far ripartire la crescita e stimolare l’occupazione".

Per Barroso, "l’accordo dei leader sull’unione di bilancio è molto buono nella sostanza, ma non nella forma". E tornando sulla scelta della Gran Bretagna ha spiegato di aver fatto ogni sforzo per avere un trattato a 27 ma "la Gran Bretagna ha presentato delle condizioni inaccettabili e non abbiamo avuto altra scelta se non procedere con un accordo a 26".

Secondo Barroso, le richieste della Gran Bretagna sui mercati finanziari "minacciavano" la sopravvivenza del mercato unico. A dirlo è sempre Barroso, aggiungendo che "il Regno Unito per dare il suo consenso all’accordo sul patto fiscale chiedeva uno specifico protocollo sui servizi finanziari che, così come era presentato, metteva a rischio l’integrità del mercato unico. Questo ha reso il compromesso impossibile".

"Per fortuna al vertice della settimana scorsa non c’è stata la temuta divisione tra i Paesi dell’eurozona e tutti gli altri", ha aggiunto Barroso. "Non c’è stato un accordo a 17 più qualcuno, ma un accordo a 27 meno uno" (la Gran Bretagna), ha osservato Barroso, che vede questo risultato come "la conferma della volontà di una maggiore integrazione, di più Europa". Tuttavia, c'è ancora molta strada da fare.

"Una lunga strada per ripristinare la fiducia", che sarà "più lunga di quanto ci si potesse aspettare". E' l'opiniona anche del presidente del Consiglio Europeo, Herman Van Rompuy, il quale ha sostenuto che "servirà tempo per correggere gli errori fatti a Maastricht".

Il trattato per la creazione di un’unione fiscale tra i paesi Ue, Gran Bretagna esclusa, verrà siglato entro i primi di marzo, ha assicurato il presidente del Consiglio Europeo, aggiungendo che  entro tale termine sarà presa anche una decisione definitiva sull’ammontare delle risorse a disposizione dell’Efsf, il fondo salva-stati attuale, e dell’Esm, il

meccanismo permanente che ne prenderà il posto l’anno prossimo.

"La fiducia nell’euro non si può ristabilire dall’oggi al domani e la strada è più lunga di quanto ci aspettassimo", ha infine dichiarato Van Rompuy.

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