Prima è stato il Covid. E poi a cascata il fermo delle aziende di fornitori, la crisi dei microchip, la scarsezza di materie prime. Insomma, ecco che nel secondo trimestre del 2022 - secondo i dati dell'agenzia specializzata Canalys - le spedizioni di smartphone a livello mondiale sono calate del 9% su base annua. Una domanda dopo lungo tempo in decrescita, segno di una crisi economica il cui esito è ancora tutto da scoprire.
In questo quando i numero danno Samsung al primo posto con una quota di mercato del 21%, grazie al rafforzamento dell'offerta della serie A di fascia bassa. Apple si è piazzata al secondo posto con una quota del 17%, ma con un dominio assoluto sulla fascia alta del mercato grazie al successo di iPhone 13. Xiaomi, OPPO e vivo hanno continuato a contendersi la leadership in Cina, subendo però un ribasso a livello globale e assestandosi rispettivamente a 14, 10 e 9 per cento. E così gli analisti restano prudenti: «Nel secondo trimestre i produttori sono stati costretti a rivedere le loro tattiche, poiché le prospettive del mercato sono diventate più caute - ha dichiarato l'analista Runar Bjørhovde -. La fascia media, che ha un'offerta eccessiva, è un segmento esposto su cui i venditori devono concentrarsi per adeguare i nuovi lanci. Dato che i consumatori con un budget limitato stanno spostando i loro acquisti di dispositivi verso la fascia più bassa dei prezzi». Per Toby Zhu «Il calo della domanda è fonte di grande preoccupazione per l'intera catena di fornitura degli smartphone.
Permangono infatti alcune preoccupazioni nell'ambito della logistica e della produzione, come l'inasprimento delle leggi sulle importazioni e le procedure doganali di alcuni mercati emergenti che ritardano le spedizioni». Risultato: per la stagione natalizia si prevedono promozioni e offerte per svuotare i magazzini. Ma nel futuro le rughe del mercato potrebbero diventare profonde.
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