Crisi, l'Fmi decide di monitorare i nostri conti Il presidente Obama: "L'Italia? Ce la farà"

La prossima settimana, ha detto Barroso, i funzionari della commissione europea saranno a Roma per verificare l’attuazione delle misure economiche annunciate e decise dal governo. Critica la Lagarde: "Il problema dell'Italia è la mancanza di credibilità"

Crisi, l'Fmi decide di monitorare i nostri conti Il presidente Obama: "L'Italia? Ce la farà"

"L'Italia ha chiesto al Fondo monetario internazionale di monitorare le proprie riforme economiche e fiscali". A dirlo - ponendo fine a voci e smentite - è il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso dal vertice del G20 di Cannes. "La prossima settimana - ha spiegato - sarò in Italia con il Fmi per monitorare l'andamento delle misure in Italia". Contrariamente a quanto si possa pensare non è un commissariamento del nostro Paese. A spiegarlo è Barroso stesso, quando dice che è stato il ministro Tremonti "ad invitarci per un monitoraggio attento per il prossimo trimestre". L'Italia in questo modo vuole dare un segnale di credibilità ai mercati dell'eurozona e, più in generale, a tutta la comunità internazionale.

Barroso, nella conferenza stampa a margine del G20 - a cui ha partecipato anche  il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy - si è soffermato sulla "credibilità" dell’Italia nell’adozione delle misure promesse all’Ue. "Bisogna essere oggettivi", ha detto il presidente della Commissione, ad avere "dubbi" sono i mercati, come dimostra "l’aumento dello spread" dei titoli italiani su quelli tedeschi. Intanto Van Rompuy ha tenuto a precisare che "il caso della Grecia è totalmente diverso da quello dell'Italia". 

In tempo di crisi, è bene ricordarlo, a essere sotto osservazione è l'intera area euro. Gli esperti del Fmi potranno affiancare la Commissione Ue con dei "consigli" (advices). Una mossa, quella del governo italiano, che serve - come ha spiegato Barroso - a dimostrare ai mercati "l'assoluta determinazione del Paese nel portare avanti le misure contro la crisi".

"L’Italia - ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy - che è un paese essenziale della zona euro, uno dei paesi principali, ha lodevolmente preso la decisione di fare appello alla Commissione Ue e al Fmi per certificare i risultati che avrà raggiunto su base trimestrale. I risultati saranno poi naturalmente pubblicati". Poi il presidente ha assicurato: "L’Italia non è sola" contro gli attacchi della speculazione, "questa è la base della solidarietà europea".

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nella conferenza stampa al termine dei lavori di Cannes, ha spiegato che "dovendo ottenere dall'opinione pubblica e mercati finanziari la fiducia su riforme già approvate in sede governativa e che il Senato approverà probabilmente il 15 novembre" l'Italia ha ritenuto che "come fa una società quando vuole presentare nel modo migliore i propri titoli sul mercato chiede la certificazione del bilancio a delle società sopecializzate, al Fondo monetario internazionale".

Il presidente americano Barack Obama nel suo intervento a fine summit ha fatto un riferimento all’Italia, sottolineando che Roma "ha accettato un programma di monitoraggio del Fondo monetario internazionale, anzi lo ha richiesto". Obama ha poi sottolineato che l’Italia è "un grande Paese, con una enorme base industriale, grande ricchezza e grandi asset. Ha avuto un debito alto per molto tempo, ma ora i mercati sono volubili e nervosi. Ma come hanno spiegato al fondo, intendono seguire il piano proposto".

A raffreddare gli entusiasmi dell'Italia arriva il freddo commento di Christine Lagarde, direttrice del Fondo monetario internazionale: "La questione che è in gioco e che è stata chiaramente individuata sia dalle autorità italiane che dai loro partner è una mancanza di credibilità delle misure che sono state annunciate".

Poi la Lagarde ha parzialmente smentito Berlusconi: "Non abbiamo offerto alcun finanziamento all'Italia". E ha chiarito il senso del suo discorso: "Non ha bisogno di linee di credito precauzionali". Al di là delle polemiche sul Cavaliere questa è una buona notizia per il nostro Paese.

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