«Ma è esaurita, parla e straparla». Sembra il giudizio espresso su un'estranea, sulla scontrosa bigliettaia di un casello autostradale che tende una mano poco curata. Invece è Sergio Tulliani che descrive sua figlia Elisabetta, quella che ha inguaiato Gianfranco Fini con la casa a Montecarlo e che l'altro giorno, a quattordici anni dall'inizio della «telenovela» (come la chiamò la segretaria dell'ex leader di An), davanti ai giudici e con frenetica magnanimità ha cercato di riabilitare il marito: «Ho nascosto a Gianfranco Fini la volontà di mio fratello Giancarlo di comprare la casa di Montecarlo. Non ho mai detto a Fini la provenienza di quel denaro, ero convinta fosse di mio fratello».
Ed è proprio sulle parole di questo tardivo revisionismo che l'ottantunenne Sergio (peraltro invischiato pure lui nella vicenda) si è dissociato dalla figliola. Per amor paterno ha aggiunto giusto una premura: «Per fortuna, malgrado tutto, lei e Fini sono rimasti uniti». E questo in effetti è sorprendente. Le famiglie si sgretolano sulle questioni più banali, i soldi sono sempre la più banale di tutte. Le beghe di denaro garantiscono erosioni fulminee e rancori duraturi, rapprendono qualsiasi affetto, soffocano le passioni più promettenti. Per questo sorprende così poco l'impietosa archiviazione di Elisabetta da parte di suo padre e colpisce così tanto la resistenza di Fini nei confronti della stessa donna. Avremmo voluto essere nascosti tra quelle quattro pareti (non quelle di boulevard Princesse Charlotte 14, quelle di casa Tulliani-Fini) per capire come si siano tenuti insieme in questi anni, a dispetto della buriana. E dire che quando l'avvocatessa bionda comparve al braccio di Gianfranco scalzando l'ex moglie Daniela Di Sotto, nessuno avrebbe dato lunga vita alla fresca unione. Lo scandalo dell'appartamento di Montecarlo, poi, sembrò il disastro in grado di rimboccare la lapide al nuovo amore. E invece sono ancora lì, cementificati dagli eventi avversi a smentire gli sfiduciati del lieto fine. O Fini, che dir si voglia. Ogni tanto, quando si parte sotto i peggiori auspici e col vento contro, si finisce col restare in piedi più di quelli a cui la favola soffia nelle vele fin dal primo istante. Come Chiara Ferragni e Federico Lucia in arte Fedez.
Un'unione talmente benedetta da fate, folletti e social che perfino i loro nomi si erano trasformati in una crasi: Ferragnez. Invece tutto il resto si è diviso alla perfezione: case, vacanze, soldi, post e quindi vite. «Non arrivano al panettone» si è sempre detto delle coppie destinate a sfasciarsi in meno di un anno, loro si sono schiantati sul Pandoro. Marketing, strategia, crisi passeggera: prima della salute di Kate Middleton è sulla fine del matrimonio Ferragnez che i complottisti si sono inutilmente scervellati. Ma intanto Fedez resta sui Navigli, Chiara a City Life. E ormai da qualche giorno, nelle fotografie e nei video dell'ex coppia, i figli Leone e Vittoria non vengono più mostrati di viso, ma solo di spalle.
Un dettaglio che ovviamente non è sfuggito ai milioni di follower e che lascerebbe intendere l'inizio dell'iter per una separazione legale (nel caso di coppie separate un genitore non può pubblicare online le foto del figlio senza il consenso dell'altro). Quindi ripresi, ma di spalle: i Ferragnez sono condannati ad «esserci» anche quando non possono esserci. E qui la confusione (sentimentale) ha creato il suo capolavoro.
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