Omicidio Sacchi, le motivazioni dei giudici: la pena confermata per Del Grosso e il ruolo di Anastasiya

Anastasiya Kylemnyk "ha messo in atto un vero e proprio depistaggio delle indagini", mentre non regge l'ipotesi del colpo accidentale avanzata dalla difesa di Valerio Del Grosso

Omicidio Sacchi, le motivazioni dei giudici: la pena confermata per Del Grosso e il ruolo di Anastasiya
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Dopo la conferma delle condanne avvenuta lo scorso primo giugno, arrivano le motivazioni dei giudici della corte d'Assise d'appello di Roma relative all'omicidio di Luca Sacchi, il ragazzo ucciso da un colpo di pistola il 23 ottobre 2019 nel quartiere Appio Tuscolano. I giudici hanno spiegato nel dettaglio le ragioni della loro decisione.

Il ruolo di Anastasiya

Nelle motivazioni si legge che Anastasiya Kylemnyk, all'epoca fidanzata di Luca, "ha messo in atto un vero e proprio depistaggio delle indagini", che avrebbe effettivamente potuto compromettere l'esito dell'attività investigativa.

Alla Kylemnyk sono stati confermati 3 anni per i fatti connessi alla droga, in quanto "la doglianza relativa al trattamento sanzionatorio dell'imputata non è fondata". I giudici, tuttavia, precisano, come si legge nel documento riportato da Il Messaggero, che la ragazza "ha fornito il suo contributo a un'attività con oggetto materiale considerevole (15 Kg di marijuana), e ha tenuto un comportamento successivo al reato tutt'altro che commendevole".

Secondo l'autorità giudiziaria, dunque, Anastasiya Kylemnyk avrebbe messo in atto quello che è stato definito come un "vero e proprio depistaggio, proteggendo l'identità dei contatti di Giovanni Princi". Ne consegue, dunque, che "con le sue menzogne ha rischiato di pregiudicare le indagini concernenti l'omicidio del fidanzato".

Confermata la condanna per Del Grosso

Respinta, invece, la tesi del colpo di pistola accidentale. Confermando la pena a 27 anni di reclusione per Valerio Del Grosso, i giudici della corte d'Assise d'appello di Roma hanno bollato come priva di fondamento l'ipotesi dello sparo accidentale. Del Grosso è il giovane che nella notte fra il 23 e 24 ottobre 2019 ha materialmente sparato a Luca Sacchi. Gli avvocati di Del Grosso avevano deciso di puntare sull'accidentalità del colpo di pistola per ridurre la pena. Durante l'udienza dello scorso giugno 2021, Valerio Del Grosso aveva dichiarato, come riferito da Il Messaggero, che nell'indietreggiare aveva perso l'equilibrio, "poi tutto è successo veloce, e partì un colpo".

La tesi avanzata dalla difesa, tuttavia, non ha convinto i giudici, che hanno confermato la sentenza.

Sconto di pena per Pirino e De Propris

Quanto alla condanna a 25 anni di Paolo Pirino e Marcello De Propris, lo scorso giugno i giudici avevano deciso di ridurla a 14 anni e 8 mesi. Pirino è stato considerato complice nell'aggressione ai danni di Sacchi, mentre De Propris è il giovane che aveva procurato la pistola.

Pirino e De Propris sono stati condannati per concorso anomalo in omicidio, e non per omocidio volontario, come Valerio Del Grosso.

"De Propris, con la consegna della pistola da cui è partito il colpo letale, ha compiuto un'azione che ha contribuito alla causazione dell'evento morte. Pirino, nello svolgimento della prima parte dell'azione predatoria, ha determinato l'intervento omicida di Del Grosso", spiegano i giudici della corte d'Assise d'appello di Roma.

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