"Vivi all'occidentale". E il magrebino massacra di botte la moglie

Un cinquantenne è finito in tribunale per maltrattamenti a Perugia: secondo l'accusa, non era contento dello stile di vita a suo avviso "troppo all'occidentale" della moglie

"Vivi all'occidentale". E il magrebino massacra di botte la moglie

Avrebbe insultato e picchiato a più riprese l'ormai ex-moglie (anche durante la gravidanza di quest'ultima) rendendole l'esistenza un vero e proprio inferno. Il motivo? In primis, lo stile di vita che la donna conduceva e che lui reputava "troppo all'occidentale", secondo i suoi canoni. E per queste ragioni, un uomo di 50 anni originario del Marocco residente nel capoluogo dell'Umbria è stato chiamato a rispondere in tribunale di maltrattamenti. Lo riporta il sito online PerugiaToday, rendendo nota la vicenda. Secondo la procura di Perugia, lo straniero avrebbe posto in essere reiterate ingiurie e aggressioni fisiche e verbali a danno della moglie: l'avrebbe colpita spesso con calci, pugni e schiaffi, procurandole lividi ed escoriazioni e sottraendole non di rado il portafoglio con documenti e denaro.

Sempre sulla base delle accuse, l'imputato avrebbe oltretutto imposto alla donna le proprie scelte di vita, senza alcuna considerazione della sua opinione e delle esigenze delle figlie minori, incolpandola di ogni suo fallimento e delle difficoltà economiche in cui versava il nucleo familiare. Non è tutto: il magrebino avrebbe anche costretto la famiglia a vivere per sette anni in un’abitazione sporca e fredda nonostante gli venisse spesso rappresentata l’inidoneità dalla casa per farvi vivere due bambini. In più occasioni sarebbe poi partito per tornare in patria, lasciando gli altri componenti del nucleo in Italia senza risorse economiche e costringendo la consorte a chiedere supporto (anche economico) a persone terze per mantenere la prole. Ci sono poi due episodi specifici che gli vengono contestati e che avrebbero rappresentato il definitivo punto di rottura: nel primo caso, il marocchino è stato accusato di aver abbandonato la moglie per strada dopo un violento litigio, nonostante quest'ultima fosse già incinta.

E a distanza di qualche giorno da questo episodio, dopo l'ennesima discussione le si sarebbe gettato addosso, buttandola a terra (dopo averle tirato i capelli) e prendendola a calci. Fu allora che a quanto pare la vittima denunciò la situazione che stava vivendo alle forze dell'ordine.

Le violenze, in questo caso psicologiche, non sarebbero tuttavia terminate con la fine della convivenza: il nordafricano avrebbe infatti continuato ad infastidirla, presentandosi davanti all'azienda in cui lavorava e pretendendo di riprendere i figli a scuola, prendendo talvolta a male parole anche le insegnanti. La procura gli contesta infine anche l'atteggiamento mostrato con i servizi sociali, visto che avrebbe minacciato di morte un'assistente sociale.

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