Sta per partire la caccia al tesoro del galeone San José, imbarcazione affondata nel 1708 nelle vicinanze delle Isole del Rosario, arcipelago situato al largo della costa della Colombia, dopo essere stata attaccata dalla flotta inglese. Nei mesi scorsi diversi Paesi si erano scontrati per avere dei diritti sui resti della nave, che ora si trova nelle profondità del mare. Oltre alla Colombia, anche la Spagna e la Bolivia hanno avanzato delle pretese.
Alla fine a dare l'annuncio dell'imminente operazione di recupero è stata la Colombia. Nella giornata di venerdì 17 febbraio, il governo del Paese ha annunciato una spedizione finalizzata a rimuovere tutti quegli oggetti considerati di valore incalcolabile che sino ad ora sono rimasti nei fondali insieme al relitto del galeone. La storia racconta che il San Josè affondò portando con sé oro, argento e smeraldi, per un valore stimato di circa 20 miliardi. Il relitto, che ormai ha ben 316 anni, ha acquisito sia un valore archeologico che economico. Ecco perché sono così tanti a volerlo.
Pronta la caccia al tesoro
Il ministro della Cultura colombiano Juan David Correa ha riferito che dopo ben 8 anni di attesa il governo è finalmente pronto a procedere. La spedizione avrà luogo fra il mese di aprile e di maggio. Verrà impiegato un robot sottomarino che avrà il compito di recuperare più oggetti possibile dal fondale. Solo a quel punto le autorità sapranno cosa è rimasto celato per così tanto tempo in fondo al mare. Quando si conoscerà la natura del materiale recuperato sarà anche possibile decidere come agire.
Si parla di una spedizione parecchio costosa. Saranno spesi oltre 4,5 milioni di dollari. Il robot sottomarino dovrà operare a una profondità di 600 metri, provvedendo prima a rimuovere frammenti di materiale e residui, e poi a prelevare gli oggetti preziosi. Naturalmente ciò dovrà essere fatto senza arrecare danno al galeone.
Per questioni di sicurezza non è stato ancora comunicato il luogo in cui avverrà la spedizione. L'ubicazione del San Josè rimane nascosta per evitare che il galeone possa essere preso di mira da ladri di tesori.
Una situazione delicata
Dopo il suo ritrovamento, avvenuto nel 2015, il San Josè ha fatto molto discutere. "Rende la situazione molto delicata perché non si dovrebbe intervenire nelle tombe di guerra", ha dichiarato a WordsSideKick.com Justin Leidwanger, archeologo dell'Università di Stanford.
Il galeone, infatti, era una nave da guerra e oggi è un importante lascito del passato.
Secondo la storia, l'imbarcazione stava facendo ritorno dal Nuovo Mondo, dirigendosi alla corte del re Filippo V di Spagna con la stiva carica di tesori. La leggenda parla di smeraldi e circa 200 tonnellate in monete d'oro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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