Danni per oltre 300 mld dollari da rischio climatico nel 2024, serve più copertura assicurativa

Nel 2024 si sono verificati almeno 54 eventi globali che hanno comportato perdite economiche superiori a 1 miliardo di dollari, un numero superiore alla media di 44 a causa dell'aumento della popolazione e dell'esposizione al rischio

Danni per oltre 300 mld dollari da rischio climatico nel 2024, serve più copertura assicurativa
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Oltre 300 miliardi di dollari (vale a dire poco meno di 280 miliardi di euro). A tanto ammonta l’impatto economico del rischio climatico. Gli eventi naturali, come uragani, tempeste e siccità, hanno causato a livello globale nel corso del 2024 perdite per 368 miliardi di dollari, con un aumento del 14% rispetto alla media del 21° secolo anche se in leggero calo rispetto al 2023 (quando erano state di 397 miliardi di dollari). Si tratta del nono anno consecutivo di perdite superiori a 300 miliardi di dollari. Lo rivela il report 2025 Climate and Catastrophe Insight, realizzato da Aon, colosso americano dell’intermediazione assicurativa e riassicurativa.

Nel 2024 si sono verificati almeno 54 eventi globali che hanno comportato perdite economiche superiori a 1 miliardo di dollari, un numero superiore alla media di 44 a causa dell'aumento della popolazione e dell'esposizione al rischio. L’aumento è infatti dovuto soprattutto alle tempeste convettive (quelle che si sviluppano in maniera verticale) negli Stati Uniti, dove le città continuano ad espandersi in aree regolarmente interessate da queste attività atmosferiche, come Dallas, Houston o Denver. Tra i singoli eventi, l'uragano Helene è stato quello più costoso del 2024, causando da solo ben 75 miliardi di dollari di danni e 243 vittime. In termini di clima, il 2024 è stato l'anno più caldo mai registrato con 20 paesi che hanno registrato un record di temperature alte.

Sul piano economico, dallo studio emerge come gli eventi atmosferici stiano diventando sempre più frequenti e costosi, ma la copertura ancora bassa. Infatti, sebbene le perdite assicurate abbiano coperto 145 miliardi di dollari dei 368 miliardi di danni, nel sesto anno più costoso mai registrato, il divario di protezione è ancora ampio: il 60% dei danni economici causati da catastrofi naturali non aveva infatti alcuna copertura assicurativa.

“Per il quinto anno consecutivo le perdite assicurate hanno superato i 100 miliardi di dollari a livello mondiale, evidenziando ancora una volta come i rischi climatici, quali alluvioni, tempeste convettive, vento ed uragani, siano un pericolo concreto per le nostre comunità. Il contesto è ulteriormente esacerbato dall’impatto del cambiamento climatico, che aggiunge ulteriore incertezza al quadro generale”, ha commentato Pietro Toffanello, Amministratore Delegato di Aon Reinsurance Italia.

In Italia, il 2024 è stato un anno tranquillo per il mercato assicurativo, in termini di perdite. Tuttavia, vi sono stati alcuni eventi alluvionali, come quelli di settembre e ottobre in Emilia Romagna, che hanno generato perdite economiche non trascurabili e avuto forti impatti sulla comunità, evidenziando ancora una volta un importante gap assicurativo rispetto al danno economico, che deve essere colmato: “L’elevato gap assicurativo evidenzia la necessità di interazione tra il settore pubblico e privato in modo da aumentare la resilienza della nostra società. – ha aggiunto Toffanello - L’introduzione dell’obbligatorietà assicurativa per le Pmi va in questa direzione, spostando il peso del costo di ricostruzione dagli imprenditori al mercato assicurativo.

Allo stesso modo l’iniziativa di Ania di voler formare un pool riassicurativo consentirà alle compagnie assicurative di poter gestire una maggiore mole di rischio senza minacciare la stabilità del mercato.” L’Italia, ricorda il report, è un paese ad alto rischio climatico e soprattutto sismico.

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