I liberal sono tre volte più propensi rispetto ai conservatori ad avere pregiudizi nei confronti dei loro avversari politici. A dirlo un recente studio pubblicato sul Journal of Social Psychology. Si intitola To meme or not to meme? Political social media posts and ideologically motivated aggression in job recommendations. In altre parole, i progressisti sarebbero più inclini a discriminare i conservatori, al punto da non considerarli idonei per certe professioni. Notizia che non stupisce J. K. Rowling (nella foto) che su X fa notare come molte delle sue idee vengano rifiutate a sinistra solo perché trovano la destra d'accordo. Non stupisce Rachel Meade, l'assistente sociale di Westminster sospesa per aver espresso alcune opinioni critiche nei confronti delle teorie di genere. Non stupisce neanche il tribunale di Londra, che ricorda al Westminster City Council e al Social Work England che nei Paesi democratici esiste la libertà di espressione e per questo dovranno pagare a Meade 58mila sterline di risarcimento. Ma stupisce molti italiani, abituati a vedere l'intolleranza solo da un lato, mentre dovrebbero, per usare un'immagine cara ai filosofi, immaginarla come un pendolo che oscilli tra destra e sinistra. E, pare, più a sinistra che a destra. Lo studio riassume anche i risultati di altre ricerche. I liberal tendono, proprio come gli avversari, a disumanizzare l'avversario.
E ancora: i liberal sono negazionisti esattamente come i conservatori quando la scienza dà loro torto. Ma pare che, nonostante questo, i progressisti, alla luce delle ultime evidenze, abbiano già una risposta: la scienza non è dalla nostra parte?
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