Usa, la burocrazia sarà woke: addio ai termini "moglie/marito" e "figlio/figlia"

Nel mirino dei poliziotti del risveglio 104 termini da eliminare e sostituire: così viene istituzionalizzata l’agenda Dei (diversità, uguaglianza, inclusione)

Usa, la burocrazia sarà woke: addio ai termini "moglie/marito" e "figlio/figlia"
00:00 00:00

Negli Usa anche la burocrazia diventa woke. Il Dipartimento degli Interni ha pubblicato una guida al linguaggio inclusivo che ordina alla pubblica amministrazione di evitare termini legati al genere come “marito”, “moglie”, “figlio” e “figlia” e di utilizzare i pronomi “they/them”, ossia “loro”, anziché “lui” o “lei” per evitare spiacevoli incomprensioni. Come riportato da Daily Wire, il documento di 24 pagine è stato diffuso a giugno e descrive nel dettaglio quali termini dovrebbero essere utilizzati o evitati quando si parla di genere e sessualità.

Entrando nel dettaglio, la guida woke include un elenco di 104 termini che il Dipartimento degli Interni raccomanda di sostituire con parole alternative. “Marito” e “moglie”, ad esempio, dovrebbero essere sostituiti con “coniugi” o “partner”. Anche “figlia” e “figlio” dovrebbero essere sostituiti con “child” (“bambino”) o “kid” (“ragazzo”). Ma ci sono anche altre indicazioni piuttosto bizzarre, come la sostituzione del termine “cockpit” (“cabina di pilotaggio”) con “flight deck” (“ponte di volo”).

Con Joe Biden di è dunque giunti all’istituzionalizzazione dell’agenda Dei, ossia diversità, uguaglianza e inclusione. Nella guida viene inoltre chiesto ai burocrati di ricorrere a un linguaggio basato sull’identità sostituendo “persona cieca” e “amputato” con “una persona cieca” e “un bambino con un’amputazione”. E ancora, l’ordine è di astenersi dall’assumere il genere di qualcuno e di evitare “di fare supposizioni”. Il trionfo del neutro, del “loro”, dell’asterisco e della schwa. "Quando ci si riferisce a individui i cui pronomi identificati non sono noti o quando il genere di una persona generica o ipotetica è irrilevante nel contesto, utilizzare il loro nome o un singolare 'loro' per evitare di fare supposizioni sul genere di un individuo", si legge nel documento: “Si consiglia di usare ‘loro’, per esempio. Nella scrittura informale, come le e-mail, i pronomi plurali possono essere usati come scorciatoia per garantire l’inclusione di genere”.

Una guida destinata ad accendere il dibattito, perché non è possibile intimare a un impiegato della pubblica amministrazione di evitare espressioni come “signore e signori” perché problematiche oppure di cancellare “termini che non rispettano il mondo non binario” poiché “alcuni individui non si identificano con nessuno dei due generi e queste frasi ignorerebbero l’esistenza di quegli individui”. Si afferma addirittura che i burocrati dovrebbero evitare di usare il termine “pronomi preferiti” poiché implica che l’identità di genere è una scelta.

“L’uso dei pronomi richiede specificità e attenzione da parte dell’utente, e il personale dovrebbe sempre utilizzare i pronomi identificati dalla persona”, la castroneria nero su bianco. L'inizio della fine del buonsenso.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica