È un 33enne egiziano l'uomo che duranate la giornata di ieri, sabato 14 ottobre, ha seminato il panico per le strade di Milano, aggredendo e ferendo tre passanti. Il soggetto, arrestato nella notte dagli uomini della Digos per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa, si chiamerebbe Ibrahim Tawfik e sarebbe già stato espulso una volta dal nostro Paese.
Terrore a Milano
Sono stati momenti di autentico terrore ieri pomeriggio a Milano. Vestito con una tunica e tenendo il mano il Corano, il 33enne ha cominciato a gridare parole sconnesse e qualcuno lo avrebbe addirittura sentito pronunciare le parole "Allah Akbar". Considerata la tensione altissima di questi giorni, con il conflitto in Israele, la tensione è stata altissima e le cose sono peggiorate quando l'egiziano ha cominciato a scagliarsi contro i passanti. Almeno tre le persone ferite: fra queste, un ecuadoriano di 44 anni che sanguinava copiosamente dal naso ha avuto necessità di ricevere cure mediche.
L'allarme, come riferito dalle autorità locali, è scattato intorno alle 14.30 in viale Monza, all'altezza del civico 313. Sul posto sono intervenute tempestivamente delle volanti della polizia e gli agenti sono riusciti a bloccare l'esagitato e ad affidarlo agli operatori sanitari del 118, che lo hanno trasportato al pronto soccorso del Policlinico di Milano. Il soggetto, infatti, si trovava in uno stato di alterazione psico-fisica.
Chi è Ibrahim Tawfik
Egiziano, 33 anni, Ibrahim Tawfik è già stato in carcere, dove ha scontato una pena di 4 anni. Secondo quanto emerso dagli accertamenti della Digos e riportato da Il Giorno, l'uomo fu arrestato a Pozzallo (Sicilia) nel 2014 per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Era, in sostanza, uno scafista. Nei suoi confronti venne emesso un ordine di espulsione nel 2020, ma a luglio 2023 era già tornato in Italia, in piena violazione della norma secondo la quale, dopo l'espulsione, bisogna attendere 5 anni prima di rientrare nel Paese.
Al momento gli inquirenti non ritengono che il 33enne sia vicino a frange estremiste, tuttavia la sua situazione è ancora al vaglio dell'autorità giudiziaria. L'ufficio immigrazione valuterà come procedere. Per adesso, il soggetto è indagato anche per lesioni, e si trova dietro le sbarre del carcere San Vittore, in attesa di processo.
Le testimonianze
"È arrivato con una bici, che ha legato all’incrocio con via Pindaro e ha iniziato a urlare contro un uomo, colpendolo. Poi ha attraversato la strada gridando 'Allah Akbar!' e una volta sul marciapiede ha preso a schiaffi una donna. Poi si è spostato ancora, raggiungendo la panetteria oltre la strada.
All'inizio pensavamo fosse un rapinatore", ha raccontato a Il Giorno Sabatin Aktas del locale Kebab Villa Istanbul."Uno dei dipendenti si è avvicinato e ha provato a calmarlo dandogli una bottiglietta d'acqua, ma lui è uscito", ha riferito anche Moussa Medhat, titolare del panificio.
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