Emilia-Romagna: vaccinazioni di massa contro il tetano ma è ressa

Da oggi è possibile vaccinarsi contro il tetano nelle numerose aree dell'Emilia-Romagna colpite dall'alluvione: ecco il comunicato dell'Ausl della Romagna e qual è il vademecum sanitario

Emilia-Romagna: vaccinazioni di massa contro il tetano ma è ressa

Si sono registrati momenti di tensione, questa mattina, in alcune zone alluvionate della Romagna dove sono iniziate le vaccinazioni straordinarie antitetaniche. Uno dei Comuni più colpiti e ancora sott'acqua, Conselice, ha visto assembramenti di centinaia di persone arrivate per potersi vaccinare: si sono sentite urla oltre al disagio per molti anziani sofferenti per l'attesa sotto il sole. La situazione è tornata alla normalità intorno alle 10.30 grazie all'intervento dei volontari e sanitari di Ausl Romagna che aveva comunicato l'inizio delle somministrazioni vaccinali in provincia di Ravenna "senza appuntamento, solo per i residenti del Comune" ma sono stati menzionati anche tutti gli ambulatori vaccinali di Lugo, Faenza, Ravenna e Cervia dove, seguendo in classici orari di apertura, i cittadini interessati potranno recarsi.

A chi è rivolto l'invito

La necessità nasce dal fatto che le acque alluvionali "possono essere contaminate da reflui provenienti da sistemi fognari o da sostanze chimiche e da rifiuti agricoli o industriali con possibili impatti sulla salute", spiega nel suo comunicato l'Azienda unità sanitaria locale. Niente panico e, soprattutto, la vaccinazione non è rivolta a tutti i residenti ma soltanto a coloro i quali non hanno mai ricevuto il vaccino anti-tetano o chi è stato vaccinato da più di 10 anni. E poi c'è anche un altro distinguo: a essere più esposti sono, logicamente, i migliaia di volontari che da giorni spalano il fango e svolgono varie attività nelle zone alluvionate. Le vaccinazioni sono disponibili anche nella provincia di Forlì-Cesena (Savignano sul Rubicone) e di Rimini (ambulatori dell'Igiene Pubblica di via Coriano 38).

Quali sono i rischi

Come detto, oltre al pericolo dovuto al tetano che è una malattia infettiva acuta ma non contagiosa dovuta a un bacillo che cresce in assenza di ossigeno, negli ambienti alluvionati esiste il rischio di infezioni gastrointestinali perché "quando l’alluvione impatta sul sistema fognario e sui reflui, c’è un maggiore rischio di contrarre infezioni a carico del sistema gastrointestinale che si manifestano con vomito e/o diarrea", spiega l'Ausl. Da qui, il consiglio di non toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche di fango e lavarle spesso con acqua e sapone. Un altro pericolo può derivare da muffe e spore generate da acqua e umidità. Molto importante "arieggiare il più possibile le zone della casa colpite dall’alluvione, per favorire l’asciugatura di pareti e pavimenti", mantenendo una correzza ventilazione. Se si è certi della presenza di muffe e sporte il consiglio è quello di indossare una mascherina FFP2.

L'allarme di Bassetti

In Emilia-Romagna c'è stata "una complessiva sottovalutazione del rischio sanitario, nel senso che già una settimana fa avevo avvertito del pericolo di una commistione tra acque reflue e fognarie, carcasse di animali morti e acqua piovana. Non c'è più confine tra quella che è l'acqua delle fogne e il resto, quindi c'è una contaminazione e il rischio di infezioni": lo ha dichiarato all'AdnKronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova. Da qui il consiglio di "evacuare i residenti di alcune zone, come accade con un terremoto. Il rischio sanitario ora è elevato, ci sono state le prime segnalazioni di ricoveri in ospedale per gastroenteriti e ce ne saranno molte altre. Non si deve avere contatto con l'acqua, anche se si indossano gli stivali o i guanti, è contaminata. Non è un'emergenza ma c'è il rischio che si creino dei focolai". Il consiglio, adesso, è di fare anche l'antitifica oltre all'antitetanica ma Bassetti ha sottolineato che esistono una serie di altre malattie infettive che si trasmettono per via oro-fecale contro le quali on si può fare molto: "Escherichia Coli, Shigellosi. O anche quelle trasmesse dagli animali come la leptospirosi o la giardiasi. Si deve fare molta attenzione".

Il vademecum sanitario

L'Ausl Romagna ha poi delinato alcune linee guida per evitare di contagiarsi e non esporsi a situazioni rischiose che possono compromettere la propria sicurezza e salute. Tra queste c'è il consiglio di svolgere "le attività di pulizia e sgombero compatibilmente alle tue condizioni di salute e capacità psicofisiche" con un abbigliamento raccomandato che comprente guanti e stivali impermeabili che si possono lavare e disinfettare facilmente, un abbigliamento lavabile a 60°C oltre, laddove possibile, a un paio di occhiali o visiera in materiale lavabile e disinfettabile. Tra le norme di comportamento i consigli riguardano l'attraversamento di acque poco profonde indossando sempre calzature adeguate; evitare contatto con fango e acqua alluvionate; proteggere la cute per non esporla a lesioni e piccoli tagli o ferite; evitare di esporre i bambini all'acqua alluvionata e gestire adeguatamente i rifiuti prestando "attenzione alla tipologia di rifiuto/materiale che si sta maneggiando, soprattutto se prodotti chimici o contenenti sostanze tossiche/pericolose, materiali e sostanze sconosciute".

Infine, ecco anche 4 consigli dispensati dall'Ausl Romagna per pulizia e disinfezione iniziando dal lavaggio

con acqua calda e detergenti di "tutte le superfici dure come muri e pavimenti. Se si tratta di superfici ruvide strofina con una spazzola rigida ricordando di proteggere le vie respiratorie dalle polveri";

  • gli indumenti e le cose rimasta bagnare per più di due giorni vanno portati all'esterno per farli asciugare
  • rimuovere tutti i materiali contaminati, con muffe, e i detriti che sono stati contaminati con liquami, acqua o fango
  • rimuovere tutto ciò che è composto da cellulosa, legno o fibre naturali in grado di assorbire acqua e liquami perché mettono a rischio la salute a causa della crescita delle muffe
  • lavare con acqua calda tutti i vestiti contaminati da fango e liquami
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