Eboli, bimbo sbranato dai pitbull. Cosa accadrà ai due cani

Dopo la tragedia, i pitbull, di proprietà di un'amica di famiglia, sono stati portati via dai veterinari. Fra le ipotesi anche quella dell'abbattimento

Eboli, bimbo sbranato dai pitbull. Cosa accadrà ai due cani
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Tutta Italia è sotto choc per quanto accaduto a Campolongo (Eboli), in provincia di Salerno, dove un bimbo di soli 13 mesi è stato azzannato e ucciso da due pitbull. A quanto pare il bambino si trovava fra le braccia di suo zio quando i cani, appartenenti a un'amica di famiglia e vicina di casa, quando gli animali hanno fatto irruzione in giardino, aggredendo chi si trovava al suo interno. Per il piccolo Francesco Pio D'Amaro non c'è stato nulla da fare.

Il destino dei due pitbull

Ci si interroga adesso su cosa potrà accadere ai due animali, che hanno dato dimostrazione di un'incredibile ferocia. Stando alle ultime informazioni, i pitbull sono stati prelevati dall'abitazione dai veterinari della Als di Salerno e portati in una struttura di Pignataro Maggiore (Caserta) che è convenzionata con il Comune di Eboli. Si chiama D0g's Town, e si occupa in prevalenza di accogliere cani randagi. Per qualche giorno ospiterà anche i pitbull, nei confronti dei quali è scattato un provvedimento di sequestro giudiziario e sanitario.

La prima cosa da fare sarà verificare che i due animali non siano affetti da rabbia. Gli accertamenti verranno svolti nell'arco di dieci giorni. Dopodiché le autorità dovranno esprimersi sul loro destino: i cani potrebbero essere restituiti al legittimo proprietario in caso di revoca del sequestro da parte del giudice, oppure abbattuti.

Chi ha avuto a che fare con loro ha dichiarato di non aver mai vistoatteggiamenti aggressivi nei confronti dell'uomo fino alla terribile giornata ieri. Rimane acceso il dibattito sulla necessità di introdurre un patentino per coloro che intendono possedere certi tipi di animali.

Le indagini

Proseguono le indagini dei carabinieri della compagnia di Eboli. Secondo il racconto dei testimoni, l'aggressione è stata fulminea. È stato uno dei due molossi ad aggredire il bambino, e l'altro gli è subito andato dietro. L'attacco è stato velocissimo, sia la madre che lo zio del piccolo sono rimasti feriti. Per Francesco Pio D'Amaro non è stato possibile fare nulla, le lesioni riportate sono risultate da subito molto gravi.

"I cani non conoscevano il piccolo perché venivano chiusi in una stanza quando c'era lui. Forse sono scappati dalla stanza quando lo hanno visto e, non conoscendolo, lo hanno attaccato", ha dichiarato una zia del bambino, ancora sconvolta, come riportato da FanPage.

Le parole del veterinario

Raggiunto da Adnkronos Salute Federico Coccìa, veterinario di Roma, ha commentato quanto accaduto ad Eboli. "Ci sono dei cani di taglia grande, media e piccola: se ti morde il primo ti fa molto male e puoi rischiare anche la vita, se ti mode il secondo o il terzo no. Quindi, non ci sono razze pericolose ma c'è la pessima gestione dei cani", ha dichiarato.

"Sono addolorato per quanto accaduto a questo bimbo di 13 mesi ma la responsabilità è unicamente del proprietario che si è macchiato di malagestione, non dando hanno regole e misure ai pitbull che sono stati messi in un giardino a fare la guardia", ha aggiunto.

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