In almeno quindici occasioni, nel giro di circa tre settimane, avrebbe utilizzato l'autostrada senza tuttavia pagare il pedaggio al termine della corsa. In che modo? Si sarebbe accodato di volta in volta all'auto che lo precedeva, riuscendo a passare prima che la sbarra si chiudesse e senza dover sborsare un euro. Questa, perlomeno, è l'accusa della quale deve rispondere in tribunale un uomo di 38 anni originario del Marocco, finito a processo per insolvenza fraudolenta. Stando a quanto riporta la testata online AnconaToday, i fatti contestati si riferiscono ad oltre quattro anni fa, nel periodo compreso fra il 2 e il 20 luglio del 2019. E gli episodi in questione riguarderebbero diverse uscite autostradali delle Marche (Senigallia, Loreto, Montemarciano e Pesaro) e una in Emilia - Romagna (Ferrara) per un mancato pagamento complessivo che si attesterebbe sui mille euro.
Stando a quanto ipotizzato il trentottenne, che risulterebbe residente in Sicilia, avrebbe messo in pratica in più occasioni un metodo che gli ha consentito di evitare il pagamento dei pedaggi autostradali: poco prima del casello, a bordo del proprio autoveicolo (una Fiat Punto, a quanto pare) si avvicinava alle casse automatiche o a quelle per i clienti Telepass. Sempre secondo l'accusa, l'uomo attendeva che uno degli utenti davanti a lui pagasse il pedaggio, oppure (nel caso del Telepass) che la sbarra si alzasse. E a quel punto, dopo essersi avvicinato, sfruttava il varco per accodarsi, uscendo dall'autostrada senza pagare. Così facendo, sarebbe riuscito ad evitare in quindici casi il pagamento del pedaggio, nell'arco di circa ventuno giorni. Uno stratagemma che avrebbe funzionato nel breve periodo, ma che alla lunga ha a quanto sembra attirato l'attenzione di Autostrade: le telecamere hanno immortalato la macchina in questione, durante una di queste manovre.
E partendo dalla targa, secondo quanto dichiarato nelle scorse ore in aula da un tecnico della società autostradale (sentito dal giudice) è stato poi individuato il proprietario del veicolo. A quella targa sarebbero inoltre riconducibili altri mancati pagamenti del pedaggio risalenti al 2018 (per un totale che in questo caso ammonterebbe ad 800 euro) che non sono tuttavia stati contestati nell'ambito del procedimento in corso ad Ancona.
Durante l'udienza, la difesa dell'imputato ha fatto notare come le telecamere avessero sì ripreso il comportamento della persona alla guida, ma non l'identità dell'automobilista: secondo l'avvocato difensore, non è quindi detto che al
volante ci fosse effettivamente il trentottenne proprietario della vettura. La società Autostrade si è intanto costituita parte civile. E nelle prossime settimane potrebbero quindi esserci ulteriori sviluppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.