Un giovane che cammina per strada barcollando e lasciando dietro di sè una scia di sangue piuttosto consistente: era parso chiaro fin da subito ai primi testimoni ad aver visto il protagonista della vicenda che in quel ragazzo ci fosse qualcosa che non andava. Sono le ore 10.00 del 18 novembre, quando alcuni cittadini lanciano l'allarme in zona via Marini ad Ancona.
Cosa è accaduto
Quando sul posto indicato sopraggiungono un'ambulanza e una volante della polizia, tuttavia, il giovane si era già allontanato. Tutto attorno delle impronte insanguinate, che spingono gli agenti ad accelerare le ricerche di quel ragazzo che pare ferito in modo serio. Gli uomini in divisa lo ritrovano in breve tempo nei pressi del parco del Pincio e lanciano ancora una volta l'allarme, richiedendo l'intervento di un'automedica e di un'ambulanza. Sofferente e a terra, il 26enne inizia a raccontare la sua incredibile vicenda. Non si trattava di un malore nè di una ferita comune: parlando col personale medico intervenuto sul posto, infatti, il ragazzo racconta di avere perso tutte e dieci le dita dei piedi.
Con estrema delicatezza, medici e infermieri collaborano per sfilare le scarpe dai piedi del 26enne, trovando una conferma del suo racconto. Il giovane viene trasferito d'urgenza per essere medicato presso il pronto soccorso dell'ospedale Torrette, dove viene ricoverato e sottoposto a un intervento chirurgico di suturazione delle terribili ferite.
Nel frattempo, oltre che ricostruire l'esatta dinamica della intricata vicenda, gli agenti si sono occupati anche di ricercare le dita mozzate, nella speranza che i chirurghi del nosocomio anconetano potessero far ancora qualcosa per riattaccarle ai piedi del ragazzo. Purtroppo, alla fine, ciò non è stato possibile: rinvenute all'interno di un cassonetto della raccolta indifferenziata, le dita erano troppo rovinate e compromesse per poter pensare di recuperarle.
Le indagini
Quando gli inquirenti hanno interrogato il giovane, è apparso chiaro il suo forte stato confusionale. Inizialmente il 26enne aveva riferito di essersi ferito con una lastra di vetro caduta sui suoi piedi durante un turno di lavoro, ma la versione aveva parecchie lacune. I tagli, parevano infatti troppo netti, e le scarpe che indossava non erano assolutamente danneggiate, come ci si sarebbe attesi qualora le cose fossero andate secondo il suo racconto. Non solo. Il ragazzo, che vive da solo in un appartamento, risultava disoccupato oltre che affetto da problemi di natura psichiatrica.
Quando i poliziotti sono giunti a casa sua per indagare, trovando sangue dappertutto, hanno compreso ciò che era accaduto.
Il 26enne aveva usato un frullino per provocarsi da solo le mutilazioni, poi aveva indossato le scarpe ed era uscito di casa, provvedendo a gettare in un cassonetto sia le dita che l'attrezzo da lavoro. La procura ha aperto un'indagine per chiarire se il giovane fosse o meno assistito da una struttura sanitaria per i suoi problemi di salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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