I precedenti, il giallo del braccialetto e l'arresto: così il clandestino ha terrorizzato Milano

L'aggressore di Milano è solo uno dei tanti: come lui ce ne sono decine nella zona della stazione Centrale, nell'indifferenza di Beppe Sala

I precedenti, il giallo del braccialetto e l'arresto: così il clandestino ha terrorizzato Milano

L'aggressore di Milano, che nel pomeriggio di ieri ha causato il ferimento di 6 persone di cui 2 in modo grave, è uno dei tanti pregiudicati che bivaccano attorno alla stazione Centrale di Milano. Ha precedenti per scippo e ieri era ubriaco, oltre che armato di taglierino. Ha rapinato e picchiato due donne prima di essere fermato da due uomini che passavano di lì per caso, che hanno avuto la peggio perché colpiti dal taglierino che aveva con sé.

Il marocchino, poco più che ventenne e irregolare in Italia, ieri sera è stato ricoverato in ospedale e già nel pomeriggio verrà dimesso per essere tradotto nel carcere di San Vittore, mentre due delle sue vittime si trovano ancora in gravissime condizioni. Ma è solo uno dei tanti e come lui, clandestini e costantemente ubriachi e armati, nella zona della stazione Centrale ce ne sono decine. Presidiano la piazza, diventata una delle principali centrali dello spaccio in città e non di rado sono protagonisti di risse e violente aggressioni. Sono dediti agli scippi e alle rapine, contribuendo a quel clima di insicurezza che grava come un macigno sulla città.

"Sentiamo continuamente ripetere che 'la civiltà di un Paese si misura dalle condizioni delle sue carceri' (attribuita a Voltaire). Per noi, la civiltà di un Paese si misura della sicurezza dei cittadini onesti", dice il segretario provinciale del sindacato autonomo di polizia Sap Milano, Massimiliano Pirola. La rabbia è tanta per quanto accaduto e le parole del sindacalista si sposano con quelle dei cittadini, che ammettono di non sentirsi più al sicuro a Milano. "Potevo essere io", dicono oggi i milanesi, colpiti soprattutto dal fatto che le aggressioni siano avvenute alle 17.30, in pieno giorno, in un pomeriggio di marzo.

Il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, si è complimentato con la polizia di Stato per l'arresto compiuto in tempi rapidissimi, già nelle ore successive all'aggressione. Quanto accaduto spinge a doverose riflessioni per cercare di evitare e di prevenire questi casi. Anche per questo motivo il titolare del Viminale ha sentito il prefetto e in giornata sentirà il sindaco di Milano per verificare insieme la possibilità di estendere ed intensificare i servizi di controllo del territorio, soprattutto nelle zone limitrofe all'edificio ferroviario.

"Un plauso agli uomini e le donne dell'ufficio prevenzione generale della questura di Milano, per la tempestività e la professionalità dimostrata durante l'intervento nel tardo pomeriggio

di ieri, a seguito di una serie di rapine e aggressioni di cui sono rimaste vittime sei persone nei pressi della stazione Centrale. A loro va il nostro più sentito ringraziamento", ha aggiunto Massimiliano Pirola.

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