Finito in manette Davide Pasquali, meglio conosciuto in certi ambienti come "er Pandoro", uno dei boss romani più ricercati dalle forze dell'ordine italiane. L'uomo, un malavitoso che gestiva la piazza di spaccio nella frazione di Tor Bella Monaca, era latitante da oltre un anno e mezzo e su di lui pendeva un mandato d'arresto internazionale.
L'arresto in Spagna
In queste ore la notizia della cattura, avvenuta lo scorso 16 novembre. Il 30enne Davide Pasquali si trovava in Spagna, ed è stato rintracciato tra Malaga e la città Fuengirola. A quanto pare Er Pandoro si nascondeva nel Paese estero dal 2021.
Sono stati i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo Carabinieri di Frascati con la collaborazione della Direzione centrale per i servizi antidroga, il Servizio per la cooperazione internazionale della Polizia centrale criminale, l'Enfast (European network Fugitives Active Search Teams) e gli agenti della Policia Nacional di Malaga ad occuparsi del fermo. Raggiunto dagli uomini in divisa, Pasquali è stato arrestato con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
A quanto pare da tempo il 30enne viaggiava con documenti falsi, e grazie a quelli sarebbe riuscito a nascondersi per così tanto tempo.
Chi è Davide Pasquali
Conosciuto come "er Pandoro", Pasquali ha 30 anni ed è nato nella zona di Tor Bella Monaca, dove ha poi portato avanti la sua attività illegale. Secondo quanto riferito dalla Direzione distrettuale antimafia della procura di Roma il giovane boss ricopriva un ruolo di rilievo nelle piazze di spaccio della frazione romana.
Il 27 aprile 2021 riuscì a sfuggire al maxi-blitz dei carabinieri di Frascati che portò all'arresto di ben 51 soggetti. Da allora risultò irreperibile, e nei suoi confronti il tribunale di Roma emise un decreto di latitanza e un mandato d'arresto europeo.
Secondo gli inquirenti, Pasquali era il braccio destro del boss locale, David Longo, che gestiva il tutto con i fratelli Daniel e Alessandro. Un giro di affari illeciti, condotti in via dell'Archeologia, dal valore di 600.000 euro al mese. I fratelli vendevano di tutto (cocaina, hashish ed eroina) e non esitavano a ostentare la loro ricchezza con oggetti, abiti e vetture di lusso.
Il commento del Viminale
Nel commentare l'operazione, il ministro dell'Interno Matteo
Piantedosi ha espresso grande soddisfazione. "È stato un grande risultato, frutto della proficua cooperazione tra le Forze di polizia italiane e spagnole per contrastare la rete criminale internazionale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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