"Multa pagata coi soldi dei contribuenti". Bufera sul sindaco di Porto Recanati

Primo cittadino accusato di aver addebitato alle casse comunali una multa presa durante una trasferta istituzionale. "Ero all'oscuro di tutto, rimborserò il Comune"

"Multa pagata coi soldi dei contribuenti". Bufera sul sindaco di Porto Recanati
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Avrebbe parcheggiato l'auto di servizio del Comune in un parcheggio a pagamento, senza tuttavia pagare il biglietto previsto per la sosta. Avrebbe anzi addebitato la conseguente multa all'ente, pagandola quindi con i soldi dei contribuenti. Anche se il diretto interessato si è difeso dicendo di non sapere nè della sanzione nè dell'addebito alla cittadinanza. Questa l'accusa mossa da Rosalba Ubaldi e Angelica Sabbatini, consigliere comunali del Centrodestra Unito di Porto Recanati (un paese di 12mila abitanti situato nelle Marche) all'indirizzo del sindaco Andrea Michelini. A riportare l'accaduto sono state nelle scorse ore le due esponenti di centrodestra, sulla pagina Facebook della formazione politica. Tutto sarebbe partito dalla determina numero 539 dello scorso 19 maggio (pubblicata sull'albo pretorio comunale solo di recente) relativa al pagamento di una multa da 37,20 euro. Il documento stesso dice che al volante della vettura multata c'era il primo cittadino (eletto nel 2021 con una civica di centrosinistra) in trasferta istituzionale a Macerata.

La multa pagata con i soldi dei contribuenti

Nella determina si legge che "il sindaco aveva parcheggiato in area delimitata da strisce blu, omettendo di versare l'importo previsto nel parcheggio nella convinzione che l'utilizzo dell'auto istituzionale fosse, in quella situazione, esente dal pagamento della sosta". Michelini era quindi convinto di poter parcheggiare senza dover pagare il ticket, trattandosi della vettura del Comune e trovandosi nel capoluogo di provincia per ragioni legate al proprio incarico amministrativo. Non la pensavano evidentemente così gli agenti della polizia municipale, i quali non appena si sono accorti dell'assenza sul parabrezza del contrassegno rilasciato dalla macchinetta dei biglietti hanno provveduto a multare il veicolo. Il centrodestra non ha puntato il dito contro la sanzione, quanto sul fatto che a pagarla sia stato il Comune: la stessa determina riporta come la somma sia stata infatti prelevata dal bilancio comunale. Secondo le consigliere invece, sarebbe toccato al sindaco pagare la multa, anche per dare un segnale simbolico. Così, invece, l'hanno di fatto pagata i cittadini di Porto Recanati.

L'attacco del centrodestra e la scusa del sindaco

"Pensavamo che portare alla luce il rimborso di 16 euro chiesto dal sindaco per un pasto consumato a Roma, mesi fa, potesse indurre ad una maggiore prudenza. Ma ci sbagliavamo - la posizione del centrodestra, in una nota - le multe o sanzioni le devono pagare chi conduce l’auto, non il proprietario del mezzo. Far pagare ai contribuenti anche 37 euro di mancato ticket è semplicemente vergognoso". Il sindaco, dal canto suo, ha detto di non essere al corrente nè della multa nè della modalità di pagamento portata a termine: in quest'ultimo caso si sarebbe trattato secondo lui di un'iniziativa degli uffici comunali. "Nessun tagliando riferibile ad una multa era esposto sull’autovettura.

Ne deriva che la sanzione elevata era del tutto sconosciuta alla mia persona - le sue parole - la segreteria generale ha poi preparato una determina di spesa, senza avvertirmi prima, che autorizzava il pagamento della predetta sanzione con imputazione al previsto capitolo di bilancio". Michelini, nel ribadirsi quindi all'oscuro di tutto, ha infine esternato l'intenzione di rimborsare il Comune. Basterà a placare la polemica?

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