Napoli si "dimentica" di Totò

Mercoledì 15 febbraio ricorrevano i 125 anni dalla nascita di Totò. Nessuna iniziativa o celebrazione nel Rione Sanità: "Aspettiamo fondi". Il messaggio sui social dal ministero della Cultura

Napoli si "dimentica" di Totò

Uno dei grandi "figli" di Napoli "dimenticato" dalla sua città. Forse non tutti sanno che ieri ricorrevano i 125 anni dalla nascita del grande Totò, attore, commediografo, poeta, paroliere, sceneggiatore e filantropo. Un genio irresistibile della comicità travolgente e non volgare conosciuto e apprezzato un po’ in tutta Italia.

Eppure il suo compleanno è passato in sordina a Napoli, sua città natale. Persino nel suo quartiere, evidenzia Repubblica, non sono state promosse iniziative. "Noi non abbiamo organizzato nulla per il momento, aspettiamo fondi per promuovere qualcosa in estate", ha spiegato il presidente della III Municipalità (quella che include il Rione Sanità, luogo di nascita di Totò) Fabio Greco. "Per il museo la situazione è particolare – ha aggiunto- e stiamo organizzando vari tavoli per trovare la soluzione. Sono in contatto costante con la fondazione de Curtis".

A ricordare il grande attore è stato il ministero della Cultura: "Totò, 125 anni dalla nascita del Principe della risata. Il 15 febbraio 1898 nasceva a Napoli Antonio de Curtis, futuro principe di Bisanzio e... della risata. La sua comicità, contenuta in quasi 50 anni di carriera teatrale e cinematografica, ha influenzato e cambiato per sempre il costume della nazione. I suoi film, ancora attuali per l’ironia dissacrante e senza tempo, vengono tuttora trasmessi in televisione e in streaming sulle principali piattaforme". Il messaggio è accompagnato da una foto di Totò dietro la macchina da presa.


Ieri a Napoli non si sono tenute particolari celebrazioni in onore di Totò. Ma a colpire è anche la fatica nel realizzare un museo dedicato al "Principe della risata". In realtà di progetti ne sono stati annunciati diversi nel corso degli anni ma poco si è mosso. Solo lo corso giugno l’allora ministro della Cultura Dario Franceschini aveva indicato l’antico edificio del Monte di Pietà, situato nei Decumani, come il luogo più adatto per aprire lo spazio espositivo.

Di tempo ne è trascorso ma poco è stato fatto.

E ancora non ci sono indicazioni precise sul "dossier Museo di Totò" che il sindaco Gaetano Manfredi ha affidato all’assessore al Turismo, Teresa Armato, e a Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune. Diverso il discorso per il progetto del museo dedicato al tenore Enrico Caruso: una ipotesi concreta vede la galleria realizzata a Palazzo Reale.

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