Il sindaco Gualtieri è riuscito a riunire in piazza comitati, partiti e movimenti giovanili bipartisan. Tutti a protestare contro la "eco Ztl", la nuova fascia verde di Roma voluta dalla giunta di centro sinistra.
In cosa consiste
Sostanzialmente la misura voluta dal Campidoglio prevede che a partire da novembre 2023 i ciclomotori Euro 3 alimentati a gasolio, le autovetture Euro 4 sempre a gasolio e i veicoli commerciali N1, N2, N3 sempre Euro 4, non potranno più circolare. Da novembre 2024, invece, saranno vittima delle sanzioni anche i veicoli Euro 5. Questa misura non è esclusiva del centro storico ma parte da Vigna Murata e viale Marconi fino a Labaro passando per la Collatina e la Flaminia. In altre parole, una Ztl per quasi tutta Roma. Sono 51 i nuovi varchi di accesso previsti.
Le proteste
L'alzata di scudi contro la misura è stata unanime. Sia i romani che coloro che per lavoro raggiungono la Capitale con l'automobile si sono detti contrari. In pochi giorni la petizione online lanciata dal consigliere leghista Fabrizio Santori ha raggiunto le 100mila firme. Un numero impressionante ma che non sorprende in quanto un allargamento simile colpirebbe centinaia di migliaia di cittadini. Anche perché per attuare una misura del genere senza ripercussioni sarebbe come minimo necessario avere dei mezzi pubblici in grado di coprire tutto il territorio e che siano funzionanti come un orologio. Cosa che non accade. Basti pensare che i lavori per la Metro C sono iniziati negli anni '90 e, nonostante ciò, ancora non è stata ultimata. O che il "trenino" Roma-Ostia è tra le peggiori linee di trasporto d'Italia.
Per questo è una settimana che ogni giorno associazioni, partiti e semplici cittadini si riuniscono al Campidoglio per protestare. La scorsa settimana è stata la volta di Fratelli d'Italia insieme a Gioventù Nazionale, suo movimento giovanile. Ieri, invece, si sono riuniti sotto palazzo Senatorio la Lega, guidata da Fabrizio Santori, Azione con il consigliere Francesco Carpano. Passando per il Popolo della Famiglia, Exit Sovranità per l'Italia, Magnitudo e Italia Libera. Al centro, però, ci sono soprattutto i cittadini. "Stop al folle piano Ztl" o "No al delirio eco chic di Gualtieri" fino a "Patané (assessore ai Trasporti) l'auto nuova compracela te" sono alcuni degli striscioni realizzati dai comitati e dedicati alla giunta. Oltre ai cori contro l'operato del sindaco. "È una decisione da ricchi. Quante persone oggi a Roma - si chiede una signora presente in piazza - possono permettersi di comprare ora una macchina nuova? Di certo non la gente non ricca come siamo noi".
Lo scontro Raggi-Gualtieri
Vista l'enorme mobilitazione, il sindaco Gualtieri è stato costretto a fare un passo indietro e proprio oggi ha annunciato che ci sarà una modifica significativa del progetto. Ospite di Omnibus ha dichiarato: "Stiamo lavorando h24, e ho scritto anche al presidente Rocca, per rivedere la delibera e evitare che ci sia un colpo sulle persone". Inoltre, vista la malaparata ha ribadito che a tutti gli uffici tecnici è stato già chiesto "di fare qualcosa che non scarichi un costo non sostenibile sulle famiglie". Infine ha attaccato chi lo ha preceduto, la pentastellata Virginia Raggi: "Chi mi ha preceduto è stato un genio italico, ha vietato la circolazione dei veicoli fino all'euro 3 diesel e all'euro 2 benzina ma non ha applicato il divieto: questa è una delibera di Virginia Raggi del 2019".
Un'affermazione smentita immediatamente dal capogruppo pentastellato Linda Meleo. "Gualtieri farebbe meglio a imparare a leggere. La delibera Raggi del 2019 che lui cita, infatti, introduceva solo la limitazione dei diesel Euro 3 in Anello ferroviario. Assistiamo quindi all'ennesimo scaricabarile", ha spiegato.
Non è mancata la replica anche di Raggi: "Non tollero le bugie. Il sindaco Gualtieri sta combinando un pasticcio anche sulla Ztl, costringendo i romani a dover comprare un'automobile nuova o a girare a piedi". Per poi concludere con: "Meno bugie e più lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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