Sono trascorsi dieci anni, ma dei presunti maltrattamenti di una docente di Lettere nei confronti degli alunni di una scuola media di Roma se ne parla ancora oggi. In particolare, nell'istituto scolastico di via Battistini, l'insegnante, oggi una pensionata di 73 anni, si sarebbe accanita contro uno studente di 12 anni, piccolo di statura, ironizzando davanti alla classe per la sua altezza. Un comportamento quello della professoressa che è ancora oggetto di un processo in tribunale, dopo la denuncia delle famiglie degli allievi. A distanza di così tanto tempo il genitore dell'alunno vessato ha raccontato la sua versione dei fatti ai giudici che dovranno esprimersi sull'accaduto.
Il racconto del genitore dello studente
A riportare le parole del familiare è il quotidiano la Repubblica. "Mio figlio era diventato irrequieto, lo vedevo amareggiato. Poi per un periodo, che è coinciso con la presenza in classe di una supplente, è stato più tranquillo. Quando è tornata la professoressa ha ricominciato ad essere irrequieto", ha riferito ai magistrati il genitore. La docente è indagata per maltrattamenti. Secondo l'accusa avrebbe instaurato un clima di terrore in classe, offendendo a più riprese gli studenti. Il più tartassato sarebbe stato proprio l'allora 12enne figlio del testimone."Nano malefico", sarebbe stato l'insulto più utilizzato dall'insegnante. "Potresti studiare solo il basso medioevo", "Non ti do un calcio nel sedere solo perché sei così basso che ti supero moscerino e io i moscerini li acciacco", le altre offese riferite in tribunale.
Il processo
Dieci anni fa la denuncia è nata dopo che i familiari di un alunno si sono resi conto che il figlio era terrorizzato quando doveva andare a scuola. A quel punto hanno parlato con i genitori dei compagni di classe, trovando una serie di riscontri. Anche gli altri studenti avevano paura dell'insegnante di Lettere che, in un caso, avrebbe anche preso a schiaffi un ragazzino. Da qui la decisione di denunciare l'insegnante, con l'avvio di un lungo processo. I familiari dell'alunno maggiormente maltrattato hanno prodotto anche cartelle cliniche che attesterebbero i problemi fisici e psicologici che sarebbero scaturiti dal comportamento della docente.
I genitori, attraverso i loro legali, asseriscono che il figlio ha sviluppato un senso di inferiorità per le angherie subite che avrebbero compromesso il normale sviluppo dell'adolescente. Le famiglie degli alunni della scuola media di Roma attendono che i giudici emettano una sentenza che possa mettere la parola fine a un incubo che dura da troppi anni.
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