Simulò il suicidio della moglie: 44enne incastrato da un disegno della figlia

Ahmed Mustak, arrestato a Genova, sarebbe il vero responsabile della morte della 32enne Sharmin Sultana

Simulò il suicidio della moglie: 44enne incastrato da un disegno della figlia
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Le forze dell'ordine hanno arrestato il 44enne Ahmed Mustak, accusato di avere ucciso la moglie di 32 anni Sharmin Sultana per poi simularne il suicidio e allontanare da sé ogni sospetto: a risultare determinante, inchiodando il padre alle proprie responsabilità,stando a quanto riferito dalle autorità, sarebbe stato un disegno fatto da una figlia della coppia.

Il presunto responsabile è stato fermato a Genova dai carabinieri con l'accusa di omicidio nella mattinata di oggi, martedì 12 dicembre: stando a quanto ricostruito dagli inquirenti dopo una lunga e complessa investigazione, sarebbe stato il 44enne a uccidere la moglie e ad agire in modo da depistare le indagini.

Lo scorso marzo, quando il corpo senza vita della donna fu rinvenuto nel quartiere genovese di Sestri Levante dalle forze dell'ordine, fu proprio Ahmed Mustak a sostenere con forza durante gli interrogatori la tesi del suicidio. I familiari della vittima, tuttavia, ben consapevoli delle vessazioni e delle violenze che la 32enne era costretta a subire tra le pareti domestiche, avevano fin da subito messo in dubbio la veridicità del racconto dell'uomo. Grazie alla loro testimonianza, quindi, gli investigatori hanno proseguito con le indagini alla ricerca di elementi che potessero confermare o smentire l'ipotesi del gesto volontario.

Secondo il marito della vittima, quel giorno Sharmin Sultana avrebbe deciso di farla finita saltando dalla finestra di casa: il suo corpo fu ritrovato in via Emanuele Ferro, nel quartiere di Sestri Ponente, non distante dal luogo di lavoro del 44enne, ovvero lo stabilimento di Fincantieri. Nell'appartamento si trovavano anche lo stesso Mustak e i due figli della coppia: l'uomo aveva spiegato ai carabinieri di non essersi reso conto di nulla perché in quel momento era a letto e non si sentiva bene.

Una versione che aveva convinto poco i familiari della vittima e gli inquirenti, i quali avevano approfondito le indagini alla luce dei numerosi episodi di violenza domestica emersi nei racconti. A inchiodare l'assassino alle proprie responsabilità sarebbe stato un disegno della figlia più grande della coppia. Determinanti anche alcune intercettazioni ambientali, in cui si sente Mustak suggerire alla bambina come comportarsi con i carabinieri: "Dì che non sai nulla della mamma".

Stando a quanto raccontato dai figli della coppia, di 7 e 10 anni d'età, il padre picchiava spesso la 32enne perché stava troppo telefono al cellulare e pubblicava dei video su Tik

Tok: "Papà si è arrabbiato e ha sbattuto la testa della mamma a terra", ha testimoniato uno dei due piccoli. Sharmin aveva di recente deciso di cercare un lavoro, trovando la forte opposizione del marito.

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