I punti chiave
"La politica deve sapere distinguere tra il bene e il male, non fare un calderone. Da quel che mi risulta pochi giorni fa Fagiano e i suoi hanno tentato di occupare la sede dell'Ater, nonostante sia stata chiamata la polizia una delegazione è rimasta all'interno per un paio di giorni. E noi che rappresentiamo gli inquilini Ater? La mia associazione non è mai stata interpellata". A dirlo è Annamaria Addante, presidente dell'Associazione inquilini Ater-Erp di Roma, che in un'intervista rilasciata alla giornalista Alessia Marani per Il Messaggero ha commentato la presunta "fuga di notizie" relativa al Piano casa del Campidoglio in cui sarebbe coinvolto Tobia Zevi, l'assessore alle Politiche abitative del Comune di Roma. Al centro della bufera, che si è abbattuta anche sul sindaco Roberto Gualtieri, ci sarebbe una chat di gruppo intercorsa tra Zevi e l'attivista con i Movimenti per la casa Luca Fagiano, mostrata dalla trasmissione tv Fuori dal Coro.
La denuncia della Lega
Ieri mattina, venerdì 24 marzo, il capogruppo della Lega in Assemblea capitolina, Fabrizio Santori, ha presentato un esposto in Procura denunciando il sindaco Roborto Gualtieri e l'assessore alle Politiche abitative del Comune di Roma, Tobia Zevi, per traffico di influenze illecite e favoreggiamento di invasione di edifici e terreni. Nella denuncia il consigliere leghista chiede ai magistrati se "quanto esposto possa essere frutto di un disegno criminoso delineando così la fattispecie di reato" ipotizzando le due violazioni: la prima punita dall'articolo 346 bis del codice penale, l'altra dall'articolo 633 del codice penale. In particolare, all'attenzione dei pm, c'è uno scambio di messaggi avvenuto tra Zevi e il leader dei Movimenti per la casa Luca Fagiano.
Secondo Santori "da tali chat si apprende che l'amministrazione capitolina risulterebbe aver avviato un dialogo con finalizzato a condividere la redazione del piano delle assegnazioni ancora in via di definizione e, ancor peggio, al fine di ricevere delle linee di indirizzo per la redazione dello stesso da parte dei Movimenti in parola". Sulla scorta di quanto ipotizzato, il capogruppo della Lega invita la Procura a una verifica e "qualora si ritenesse che sia compiuta una fattispecie di reato, di procedere senza esito al sequestro conservativo dei beni". Sulla vicenda, ancora in fase di accertamento, l'ultima parola spetterà ai magistrati.
"È scandaloso quel che ho letto sul giornale e visto in tv, - commenta la notizia Annamaria Addante - perché un assessore non può assolutamente permettersi di dare in pasto a certi personaggi un atto prima che sia approvato in Giunta. Tanto più che so che ai consiglieri comunali che hanno fatto richiesta della bozza del piano casa, non è stata fornita con la motivazione, appunto, che non era stata ancora approvata".
Il racket degli abusivi
L'esistenza di un "circuito parallelo" relativo all'assegnazione degli alloggi popolari non è certo una novità. Come ben spiegano le giornaliste Alessia Marani e Camilla Mozzetti sul Messaggero, il racket delle occupazioni è gestito non solo dai movimenti per l'abitare, ma anche dalla criminalità organizzata in cui tutto ha un costo. Si tratta, infatti, di un business che frutta migliaia di euro alla malavita e beffa due volte il sistema ufficiale. Da un lato ci sono gli assegnatari regolari che, tra censimenti e graduatorie non aggiornate, si ritrovano con una richiesta perennemente inevasa. Dall'altra, invece, ci sono gli abusivi che sborsano fior fior di quattrini (anche) alla mala. Gli importi sono variabili e comprendono, oltre tariffa d'ingresso e un canone di locazione mensile, anche la quota per la "cassa comune" che serve "per le spese ordinarie". I prezzi partono da un minimo di 500/600 euro fino ad alcune migliaia di euro nei quartieri più rinomati di Roma. Insomma, non proprio spiccioli.
Le persone in lista d'attesa per un alloggio popolare sono ben 14mila, alle quali si aggiungono altre migliaia di abusivi. "La casa è un problema grave di cui nessuno si è mai voluto occupare seriamente. - commenta Annamaria Addante - Se venisse applicata la legge Lupi, per esempio, sarebbe già un passo avanti: tu inquilino paghi all'ente la casa e le spese per costruirla, ma te la gestisci tu in previsione di un riscatto a prezzo agevolato e l'ente nel frattempo costruisce altre case per chi ne ha bisogno. Un po' come avveniva con le politiche della casa negli anni 60". Non è tutto. "Ater sta vendendo all'asta quelle vuote - rivela Il presidente dell'Associazione inquilini Ater-Erp di Roma - Si stanno dismettendo abitazioni a Garbatella, Testaccio, San Saba, Flaminio, Ostia, Tiburtino, San Basilio...
Tra quegli alloggi ce ne sono oltretutto diversi costruiti senza contributo dello Stato e che dovrebbero andare agli eredi delle persone defunte. Invece - conclude Addante -vanno a finire in mano di qualche fortunato. Ecco: se mai qualcuno ci ascoltasse di aspetti da puntualizzare nel piano casa ce ne sarebbero molti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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