
È arrivata la condanna all'ergastolo per Chukwuka Nweke, il nigeriano accusato di aver violentato e ucciso la 61enne Iris Setti. La corte d'assise di Trento si è infine espressa con la pena definitiva dopo sei ore e mezza di camera di consiglio. Per i giudici il 40enne è l'autore dei fatti commessi nella serata dell'ormai lontano 5 agosto 2023.
Quella sera, stando alla ricostruzione dell'accusa, Nweke aveva incontrato Iris Setti mentre la donna si stava recando dalla madre anziana. Lo straniero l'aveva aggredita nel parco Nikolajevka a Rovereto, abusando di lei e poi colpendola fino a ucciderla. Per la 61enne, travolta e gettata a terra, non c'era stato nulla da fare, neppure dopo l'intervento dei soccorsi.
A distanza di anni è arrivata la condanna definitiva. Il 40enne nigeriano è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale, omicidio volontario aggravato e rapina, commessa nei confronti di un altro uomo. Arrivato in Italia nel 2017, Chukwuka Nweke aveva agito con grande brutalità, aggredendo la vittima a mani nude. Oltre ad aver picchiato e violentato la donna, lo straniero si era addirittura impossessato di un anello d'oro. "Dall'esame autoptico emerge un numero di colpi impressionante - non meno di 49 - poi c'è la frattura del dito su cui c'era l'anello; infine la lesione relativa alla sfera sessuale", è quanto riferì il pm in sede processuale.
Oltre all'ergastolo, il 40enne ha ricevuto anche 10 mesi di isolamento, ed è stato privato della responsabilità genitoriale nei confronti dei figli. Dovrà inoltre essere corrisposta una provvisionale di 100mila euro alla madre della Setti, e una da 50mila a ciascuno degli zii che si sono costituiti parte civile. Infine sono a carico del nigeriano le spese processuali. Non ci sono dubbi per gli inquirenti che l'uomo fosse capace di intendere e di volere.
La condanna è arrivata oggi - mercoledì 5 marzo.
Chukwuka Nweke ha dichiarato di piangere tutto il giorno in carcere. "Non ho fatto niente. Per favore aiutatemi, ho una moglie e tre bambini", ha affermato fra le lacrime, come riportato da Leggo.it.
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