Coronavirus

"Cosa succederà in autunno": la profezia nera di Pregliasco

Fabrizio Pregliasco invita a non abbassare la guardia e fa il punto sull'attuale situazione dei contagi, ipotizzando una nuova ondata dopo l'estate

"20 milioni di contagi in autunno. Possibile ritorno della mascherina". L'allarme dei medici

Quella che arriverà potrebbe essere la prima vera estate senza restrizioni del post-pandemia. "Dopo il 15 giugno ci saranno le condizioni per arrivare ad una estate senza restrizioni", ha dichiarato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Quella è la data alla quale potrebbero cadere tutte le misure finora adottate per contrastare l'aumento dei contagi in Italia, compresi gli ultimi scampoli di utilizzo di Green pass e di mascherine. Tuttavia, i professionisti della medicina continuano a chiedere di tenere alta l'attenzione per evitare un autunno che, alla luce dell'evoluzione del coronavirus e delle nuove varianti, potrebbe riservare delle sorprese poco gradite.

Tra chi si è espresso in tal senso che il professor Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell'Ircss Istituto ortopedico Galeazzi di Milano, che dopo aver sottolineato l'importanza di tenere sotto controllo i livelli di reinfezione a cui si assiste nelle ultime settimane, ospite di Un giorno da pecora ha lanciato un nuovo allarme: "In autunno ci sarà un'ondata di 20 milioni di contagi, un terzo degli italiani. Lo dico perché sarà utile saperlo prima, per essere preparati". Uno scenario già visto nei due anni precedenti quando, dopo un'estate con un po' di respiro dai contagi, si è assistito a nuove ondate che hanno portato a ulteriori strette di vite. Uno scenario che al momento dal governo viene scongiurato ma che Fabrizio Pregliasco non si sente di escludere: "Magari bisognerà fare alcune restrizioni, è possibile che si debba reintrodurre l'obbligo di mascherina in qualche caso".

Mentre prosegue la ricerca sui vaccini, avanza l'ipotesi della quarta dose. Ancora non sono stati definiti i parametri per un possibile ampliamento della platea, perché si parla della somministrazione principalmente per i soli soggetti più fragili, che in molti casi l'hanno già ricevuta. Secondo Fabrizio Pregliasco, però, le modalità di somministrazione non dovrebbero essere come quelle viste finora e, quindi, potrebbe non essere necessario il ritorno all'utilizzo massivo del Green pass: "Sarà una vaccinazione raccomandata, nelle stesse modalità del vaccino antinfluenzale". Tuttavia, come già ci si aspettava, il professore ha confermato che "dopo quattro mesi stiamo vedendo che si verifica un calo della protezione".

Per i soggetti fragili che hanno già avuto la quarta dose, invece, Fabrizio Pregliasco ha ipotizzato che potrebbe essercene una quinta, un richiamo che riporti il livello di anticorpi a un target tale da garantire la protezione dall'infezione.

Commenti