Avrebbero istigato i pusher a "gettare acido" su Vittorio Brumotti e minacciato l'inviato e la sua fidanzata di "fargli la festa". Una vera e propria campagna di odio social fomentata sul web con foto, canzoni e frasi choc che sono finite nel fascicolo che la Procura di Monza ha aperto contro due trapper di Monza ventenni, che ora finiranno a processo.
Il tribunale ha chiuso le indagini a carico di Jordan Tinti, trapper monzese noto come Jordan Jeffrey Baby 23 e Simone Rizzuto, in arte Mr Rizzus, per aver insultato e minacciato il popolare inviato di Striscia la notizia, che nell'aprile 2019 era aveva realizzato un servizio contro lo spaccio di droga davanti alla stazione ferroviaria di Monza. I due trapper erano già noti alle forze dell'ordine per atti di vandalismo e insulti alle istituzioni e a pubblico ufficiale oltre a detenzione di hashish. Ma a queste si sono aggiunti gli atti persecutori e l'istigazione a delinquere, aggravati dall'uso del web, contro Vittorio Brumotti per essersi esposto in prima persona contro la lotta allo spaccio di droga nella loro città, Monza.
Le incursioni dell'inviato di Striscia e il servizio di denuncia realizzato nell'aprile del 2019 avrebbero scatenato la rabbia dei due trapper, che sui social network hanno dato il via a una campagna di odio contro Vittorio Brumotti. In particolare Tinti, 23 anni, sulla sua pagina Facebook aveva invitato a versare "acido al prossimo giro" sul campione di bike trial. Subito dopo la messa in onda del servizio Jordan Jeffrey Baby e Mr Rizzus avrebbero iniziato con le prime provocazioni verbali contro il campione.Ma i due rapper - che nell’avviso di conclusione delle indagini vengono definiti sodali di un gruppo chiamato 'Gang 20900' o 'Sacra Corona Ferrea' - avrebbero utilizzato i social anche per minacciare direttamente l'inviato di Striscia "con il gesto del taglio della gola, dichiarando ripetutamente di aspettarlo 'per fargli la festa' e affermando di avere intenzione di aggredire anche la sua fidanzata". Video pubblicati sul web nei quali, stando ai capi di imputazione, uno dei due trapper diceva: "Brumotti è arrivato a Monza (...) bucatelo raga".
Vere e proprie atti di istigazione. Tutte dichiarazioni e fatti riportati dal sostituto procuratore Giovanni Tarzia nell'atto conclusivo delle indagini e sulla base delle quali è stato chiesto il rinvio a giudizio per entrambi i giovani.
Minacce e insulti social contro Vittorio Brumotti: due rapper a processo https://t.co/qybQGhWywV pic.twitter.com/vGZc0lL9dG
— MilanoSpia (@MilanoSpia) March 26, 2021
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