"Adesso scatta l'effetto caldo", poi la "profezia" su dicembre

Incoraggianti, secondo il virologo Silvestri, i dati che si registrano in questa fase e non solo per ciò che riguarda il nostro Paese: il pensiero di quanto potrebbe accadere nei primi mesi del prossimo anno non è invece altrettanto positivo

"Adesso scatta l'effetto caldo", poi la "profezia" su dicembre

"Siamo al cinquantaduesimo giorno consecutivo di calo dei ricoveri in terapia intensiva per Covid-19, da 553 a 541, e siamo oramai al 13,26% del picco": queste le considerazioni incoraggianti effettuate dal virologo Guido Silvestri nella sua analisi della diffusione del Coronavirus durante le prime fasi dell'arrivo del caldo anche in Italia.

Il professore, titolare di una cattedra presso la Emory University di Atlanta, tiene ormai da settimane una piccola rubrica sulla pagina personale Facebook, le sue "Pillole di ottimismo", dove tenta di leggere e di spiegare i dati di diffusione del morbo. "Come mi fanno notare i colleghi intensivisti", aggiunge ancora, continuando a parlare del nostro Paese, "è possibile che la fase finale di questo declino sia lenta se queste degenze residuali sono lunghe". Non solo, dunque, il numero più basso di morti dallo scorso marzo, ma anche una evidente diminuzione dei ricoveri totali, forse anche grazie al caldo, "da 8.613 a 8.185, quindi di ben 428 unità" e dei casi attivi, "da 55.695 a 55.300, quindi di altre 1.395 unità".

"Siamo al giorno 22 dalla riapertura del 4 maggio, e non ci sono segni di ritorno di fiamma del virus", dice Silvestri, prima di ampliare il campo di indagine e di estenderlo al resto d'Europa e del Mondo. "In Germania si registra una progressiva attenuazione dell'impatto sanitario di Covid-19, con 298 casi (ieri 431) e solo 10 morti. Le famose dichiarazioni di certi soggetti sul R0 che era magicamente diventato 1 il giorno dopo la "riapertura" erano, come dire, non esattamente tra le più sagaci", aggiunge in modo provocatorio il virologo.

"In Francia solo 35 morti, uno dei conteggi più bassi da diverse settimane, mentre si segnalano solo 6 decessi in Svezia. Ho la vaga sensazione che il mestiere del catastrofista stia diventando faticoso", punge ancora.

Secondo Silvestri anche la situazione Coronavirus negli Stati Uniti d'America sarebbe in una fase di svolta positiva, legata, molto probabilmente, all'incremento delle temperature e all'arrivo del caldo in alcune zone del paese. "Negli USA il 79% dei morti da Covid-19 è avvenuto nel nord del paese dove vive il 44% della popolazione, e solo il 21% è avvenuto nel sud dove vive il 56% degli abitanti. Questo nonostante al sud abbiano "chiuso" meno (esempio clamoroso la Florida). Eppure c'è chi, curiosamente, continua a negare l'effetto della temperatura sulla diffusione di Sars-CoV-2 e sulla gravità di Covid-19. Insisto su questo punto", spiega il virologo, "perchè credo che il non considerare a fondo questo parametro sia alla base di certi errori spettacolari nel prevedere l'andamento della pandemia (tipo i 151.000 pazienti italiani in terapia intensiva entro l'8 giugno)".

La previsione di Silvestri, tuttavia, non è altrettanto rosea per quanto riguarda il prossimo futuro.

"Ricordo però come l'altra faccia della medaglia sulla stagionalità sia il possibile ritorno del virus verso dicembre/gennaio prossimi. Questo è un punto su cui sono io il pessimista, ed è lì che monitoraggio e preparazione saranno fondamentali", conclude.

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