Che tra Matteo Salvini ed il parroco di Vicofaro don Massimo Biancalani non scorra buon sangue non è certo cosa nuova, ma che quest'ultimo, da uomo di chiesa, non prenda le distanze in modo significativo dall'aggressione subita dal leader del Carroccio a Pontassieve (località della città metropolitana di Firenze) ad opera di una donna extracomunitaria, lascia quantomeno basiti.
"Non giustifico l'aggressione", ha dichiarato il parroco sostenitore dell'accoglienza indiscriminata e dei porti aperti, come riportato da AdnKronos, e meno male ci sarebbe da aggiungere. Tuttavia al contempo, precisa, "non condanno la signora, Matteo cambi registro". Come a dire, un po' te la sei cercata, quindi non posso esecrare il gesto di stizza della donna.
Nessuna solidarietà, quindi, al nemico giurato col quale ci sono stati in passato, anche quello più recente, scontri e denunce. Lo stesso Matteo Salvini non si era dimenticato di citare il parroco reso celebre dalle foto in piscina ai migranti ospiti del suo centro d'accoglienza di Vicofaro quando aveva avuto modo di parlare dinanzi ai suoi elettori riunitisi a Pistoia per il comizio tenuto in favore della candidata di centrodestra per le prossime consultazioni elettorali Susanna Ceccardi. "Dispiace che a Pistoia ci sia qualcuno che sostiene questo sistema di schiavismo...", aveva affondato, riferendosi al fermo di 14 trafficanti di esseri umani avvenuto in quelle ore a Palermo. "Io non ho problemi con nessuno, nemmeno con qualche prete che difende i clandestini", aveva aggiunto sempre col medesimo riferimento durante il suo discorso.
"Non mi sento di solidarizzare con Salvini perché non fa passare giorno senza mandare messaggi ingiusti nei confronti di chi soffre", dichiara ad AdnKronos il parroco, riferendosi all'aggressione da parte della 30enne congolese Auriane Fatuma Bindela, che ha strappato la camicia ed un rosario al leader del Carroccio al grido di "Io ti maledico".
"Certo, avrei consigliato alla signora di non fare quel gesto ma non me la sento nemmeno di condannarla", aggiunge il prete."In tante occasioni Salvini provoca con messaggi caratterizzati da approcci violenti. Anche di recente, pur senza citarmi, in un comizio a Pistoia pare avermi mandato un messaggio trasversale. Salvini deve cambiare atteggiamento", ammonisce il parroco di Vicofaro. "Beninteso, non giustifico reazioni violente ma lui deve cambiare registro o non si può poi aspettare tanta solidarietà visto che non fa passare giorno senza trasmettere messaggi ingiusti verso gli stranieri", puntualizza ancora Biancalani.
Anche per quanto riguarda il rosario dileggiato dalla straniera nessuna condanna, visto che del simbolo religioso Biancalani ha un'interpretazione personale.
"Il Rosario è un simbolo di accoglienza che contraddice quel che Salvini cerca di fare passare. Responsabilità richiederebbe di distinguere tra politica e religione: stiamo parlando di un simbolo importantissimo che sa ancora toccare le corde del sentire umano pure in un mondo secolarizzato", conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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