Le grida in arabo hanno scatenato il panico sull'aereo del volo Londra-Venezia. Prima "Allahu Akbar", poi "moriremo" e "la morte sta arrivando". Una, due, tre, decine di volte.
Lo scenario da film dell'orrore è andato in scena il 23 agosto scorso, ma è stato riportato dal quotidiano britannico Mail on Sunday solamente ieri. Protagonista un "migrante" ancora non identificato, che stava venendo deportato dal Regno Unito verso l'Italia.
Un trasferimento forzato previsto dalle norme europee. Che, in base al regolamento di Dublino III, impongono che i migranti possano fare richiesta per la protezione internazionale solo nel primo Paese della Ue su cui mettono piede.
Tuttavia l'uomo imbarcato sull'aereo ha dato in escandescenze e nonostante fosse stato ammanettato ha iniziato a gridare, terrorizzando gli altri passeggeri e riducendo in lacrime diversi bambini. L'uomo ha tentato in ogni modo di sottrarsi alla deportazione, tirando calci, imprecando e minacciando sia i passeggeri che l'equipaggio. Dopo lunghi minuti di paura, è stato chiaro che l'uomo era guardato a vista da uomini del Ministero dell'Interno inglese e la situazione sull'aereo è tornata, almeno parzialmente, sotto controllo.
Tuttavia, riferiscono i
media britannici, nè il capitano nè l'equipaggio hanno fornito alcuna spiegazione ufficiale. Secondo il Mail ai passeggeri sarebbe anzi stato ordinato di cancellare video e foto dell'accaduto dai propri telefoni.
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