"Le centrali elettriche attirano gli squali". L'allarme da Israele

L'annuncio a un'agenzia di stampa tedesca di Ejal Bigal dell'università di Haifa. I rischi in Puglia, a Brindisi, con l'impianto di Cerano

"Le centrali elettriche attirano gli squali". L'allarme da Israele

Gli squali? Attratti dalle centrali elettriche vicino alla costa. Parola di Ejal Bigal, dell'Università israeliana di Haifa. Lo studioso e il suo team hanno osservato ciò che accade ad Hadera, cinquanta chilometri da Tel Aviv, capitale dello stato ebraico. La località sul Mar Mediterraneo, dov'è presente una centrale elettrica che riscalda l'acqua vicino alla costa, tanti predatori marini. È come se si creasse una "grande vasca idromassaggio" in cui si radunano dai cinquanta ai cento squali visibili ad occhio nudo dalla spiaggia. Questo ha permesso anche agli scienziati di analizzare i pesci, come si legge su Pugliareporter.com che pubblica la notizia.
Un fenomeno analogo è stato riscontrato davanti alle coste pugliesi. E non è un caso che anche lì, a Cerano, vicino Brindisi, ci sia una centrale elettrica dell'Enel vicina al mare Adriatico. Lo scorso anno, nella zona, furono avvistati alcuni squali vicino gli scogli, un fenomeno sconosciuto fino a poco tempo fa in Puglia.

Stando a quanto si legge sul quotidiano on line Brindisireport, quando la centrale di Cerano funzionava a pieno regime, la temperatura più elevata condizionava l'attività dell'impianto delle acque di scarico che superavano anche l'impressionate cifra di un miliardo e 300 milioni di metri cubi l'anno. Ancora oggi esiste un microclima nella zona costiera del Brindisino, modificiato dalla presenza industriale, che attira pesci di grande taglia vicino alla costa, squali compresi. Questi ultimi trovano poi anche cibo a sufficienza grazie alla presenza di pesci più piccoli. Si è creata così una vera e propria catena alimentare marina; peccato, però, che sia proprio vicino alla costa dove l'estate ci sono anche i bagnanti. Addirittura in alcune zone la balneazione e la pesca subacquea non sono state vietate. Ed è immaginabile, quindi, a quali rischi potenziali si possa andare incontro pensando alla presenza di squali (esemplari fino a due metri di lunghezza) in ragione del sistema di prelievo di acqua da parte della centrale elettrica. C'è un punto in particolare dove l'acqua dolce e calda si mescola con quella salata più fredda e questo favorirebbe la presenza dei pesci.
C'è, tuttavia, una questione aperta: gli squali sono tra gli animali in via di estinzione e sono pertanto tutelati.

Delle 73 specie oggetto della valutazione della Iucn (International Union for Conservation of Nature), venti sono classificate come in pericolo critico, undici come in pericolo, otto come vulnerabili, nove come quasi minacciate e dodici di minor preoccupazione. Mancano i dati su tredici specie e quindi la situazione potrebbe essere anche peggiore. Nel Mediterraneo, stando a una recente analisi della letteratura scientifica condotta dal Wwf, il 50 per cento delle specie di squali e razze ittiche risulta essere minacciato.

Insomma, gli squali esistono da più di 400 milioni di anni sul pianeta, ancor prima dei vertebrati terrestri e prima che molte piante colonizzassero le terre emerse; sono sopravvissuti ai dinosauri, ma rischiano di non sopravvivere all'uomo.

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