Ancona, 23enne pestata e rapinata: aggrediti anche agenti intervenuti

I malviventi hanno picchiato la ragazza, poi infierito su di lei con un manganello telescopico per farle cedere il cellulare. Trovati dai poliziotti, hanno opposto una strenua resistenza, sia al momento del fermo che dopo l’arrivo in questura: si cerca ancora il terzo complice

Ancona, 23enne pestata e rapinata: aggrediti anche agenti intervenuti

Attimi di paura per una ragazza nigeriana di 23 anni di Ancona, rapinata, presa a pugni e colpita con un manganello telescopico dai suoi aggressori.

Di rientro dal lavoro, verso l’una della notte tra martedì e mercoledì, la straniera è stata seguita da tre uomini lungo corso Amendola che l’hanno poi raggiunta e fermata con una scusa. Prima la richiesta di informazioni su un albergo, poi una sigaretta, infine l’ora esatta. Quando la 23enne, per esaudire la loro ultima richiesta, ha estratto il proprio smartphone dalla borsetta, è scattata l’aggressione. Uno dei tre malviventi ha tentato di strapparle il cellulare dalle mani poi, dinanzi alla resistenza opposta dalla vittima, l’ha colpita con dei pugni nel tentativo di farla desistere. La nigeriana ha iniziato a gridare per strada e ad invocare aiuto, svegliando alcuni residenti, i quali hanno immediatamente contattato le forze dell’ordine.

Vedendo che le botte non erano state sufficienti a far mollare la presa alla 23enne, il suo aggressore ha estratto un manganello telescopico ed ha infierito su di lei. Impossessatisi del cellulare, i malviventi si sono allontanati di corsa dal quartiere Adriatico, tentando di far perdere le proprie tracce.

All’arrivo di una volante della questura di Ancona, la nigeriana ed un giovane che l’aveva soccorsa hanno raccontato agli agenti quanto accaduto. Come ulteriore elemento di prova, oltre alla descrizione dei rapinatori, la 23enne aveva anche un lembo della maglia del suo aggressore, strappato durante la colluttazione. Con gli elementi di cui erano in possesso, i poliziotti sono riusciti a trovare due dei responsabili. Questi, completamente ubriachi, stavano tentando di raggiungere la stazione ferroviaria per allontanarsi in treno, ma sono stati fermati dagli uomini in divisa.

Alla loro vista i malviventi hanno opposto una strenua resistenza, intenzionati a non seguire gli agenti in questura per le operazioni di identificazione. Si tratta di Achille Bettarelli, 22enne di Ancona residente a Chiaravalle, e di Malik Abubakar, 24enne del Burkina Faso residente a Jesi.

Le intemperanze sono proseguite anche a bordo della “pantera” della polizia, dato che lo straniero, dopo aver preso a pugni il divisorio interno in plexiglass, ha iniziato ad urlare insulti e minacce. “Bastardi figli di p., quando scendo vi ammazzo, non avete un c. da fare e ve la prendete con chi non fa niente, solo perché sono nero e mi vedete come un business”. Queste le parole dell’africano, come riportato da “Il Resto del Carlino”.

Una volta giunti nei parcheggi della questura, i malviventi hanno opposto ulteriore resistenza, dapprima rifiutandosi di scendere dall’auto d’ordinanza, poi di fornire agli inquirenti le impronte digitali. In quegli attimi concitati, uno degli uomini in divisa è stato spinto e colpito all’altezza del collo dall’extracomunitario, che ha cercato poi di dare una testata ad un secondo agente, mentre continuava a lanciare insulti e minacce.

La

nigeriana è finita in pronto soccorso per le lesioni subite, così come il poliziotto aggredito, che ha ricevuto una prognosi di 5 giorni.

Continuano le indagini alla ricerca del terzo complice dei due fermati.

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