Scanzi si vaccina da "riservista". Caos social e indagine dell'Asl

Il giornalista è riuscito a vaccinarsi grazie a una lista di riserva della regione Toscana. Il web si rivolta, l'Asl di Arezzo indaga e Scanzi finisce per l'ennesima volta nel mirino

Scanzi si vaccina da "riservista". Caos social e indagine dell'Asl

"La lista funzionerà per “i comuni mortali” o vale solo per “amici degli amici"?". Il sarcasmo del popolo dei social network non perdona e Andrea Scanzi è finito nel mirino delle critiche per aver svelato di essersi vaccinato grazie alla lista delle riserve. Quella che la regione Toscana ha messo a disposizione per somministrare le dosi inutilizzate, che altrimenti a fine giornata verrebbero buttate. Proprio lui che, la scorsa estate, si era fatto fotografare con Luigi Di Maio senza mascherina e senza distanziamento, parlando del Covid come una semplice influenza. Ora il giornalista tergiversa, ma la lista fino a pochi giorni fa era introvabile e le autorità ora indagano.

Sul web, dove il giornalista e scrittore ha comunicato di essersi sottoposto a vaccino perché figlio di genitori definiti "fragili", la notizia ha scatenato una vera e propria rivolta. Primo, perché la Toscana, feudo dem, è fanalino di coda (penultima) nella campagna di vaccinazione degli over 80 con solo il 27,8% è stato vaccinato (a fronte del 65,6% di Bolzano). Secondo, perché fino a oggi la lista di riserva - a cui si è iscritto Scanzi - era praticamente introvabile. E sotto il suo post Facebook si è scatenata la bufera: "Iscritto nella lista dei furbi. Era lo stesso che parcheggiava il suv sui posti disabili. Avrebbe potuto cedere il posto a qualche soggetto fragile", "Ma è lo stesso che diceva che era solo un influenza...???O è quello che diceva che la mascherina non serviva...??O è quello che la scorsa estate stava con il suo amichetto Di Maio in vacanza...??? Ah ok quindi ci crediamo che ha fatto tutto in modo regolare", "La lista dei riservisti ha comunque dei criteri e non mi sembra che il giovane Scanzi rientri! Non si può sentire questa cosa".

Un'ondata di critiche al "furbetto del vaccino", così lo hanno definito in molti sul web, che ha scatenato anche la reazione di Vittorio Sgarbi, che su Twitter ha sintetizzato lo stato d'animo (e il pensiero) di centinaia di cittadini: "Questo 'fenomeno', facendo la fila, ha potuto vaccinarsi prima degli ottantenni. Veramente un gesto altruista e di coraggio". La vicenda è finita anche sul tavolo dei dirigenti dell'ASL di Arezzo, che hanno deciso di avviare un'indagine per accettare se Andrea Scanzi avesse i requisiti per poter usufruire di una delle dosi di riserva. Intanto sui quotidiani aretini i dubbi sulla legittimità si moltiplicano.

"Si presenta come caregiver e badante dei genitori ma non risulta negli elenchi in Regione - scrive il Tirreno - Dice di essersi registrato fra i "panchinari" disposti a fare il vaccino last minute, ma l'elenco non esisteva ancora". Una vicenda, dunque, che è destinata a far discutere ancora.

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