Giuseppe Povia è il cantore del “politicamente scorretto”. Lo è stato sin da quell’apparizione sanremese del 2009 che, con la canzone “Luca era gay” (storia di un omosessuale “redento”), gli valse il secondo posto alla 59° edizione del Festival della canzone italiana ma anche la nomea dell’omofobo.
Al centro delle polemiche, adesso, è “Invertiamo la rotta”, un tour antigender che vedrà il cantautore in tandem con l’avvocato Gianfranco Amato di “Giuristi per la Vita”. Uno spettacolo “per chiarire tanti dubbi e perplessità”, dice la locandina dell’evento, che il prossimo 10 giugno passerà anche da Cologno Monzese dove sarà ospitato all’interno della due giorni patrocinata dal Comune e dedicata alla sensibilizzazione e all’informazione in tema di tutela dell’infanzia e della famiglia.
L’evento, organizzato dall’associazione no profit Branco Onlus, è già finito nel mirino dell’Anpi: “Branco onlus – dice Roberto Cenati, presidente dell’Anpi di Milano – è diretta emanazione di Lealtà e Azione, un gruppo di estrema destra”. “Dietro un’iniziativa che potrebbe sembrare apprezzabile – continua Cenati – si cela invece un’organizzazione la cui ideologia si pone in aperto contrasto con i principi sanciti dalla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza”.
La risposta del cantautore non si è fatta attendere: “Da artista libero vado dovunque mi permettano di esprimere le mie idee”. “Gli organizzatori sono di destra? Quindi? Non me ne frega niente!”, ha aggiunto Povia rivolgendo un’esortazione all’Anpi: “Perché invece di parlare come nostalgici non provate a fregarvene di chi organizza e venite a sentire musica e cose che in tv non vi dicono? Prima di dissentire venite a sentire. Perché ciò che rovina non è il giudizio, tutti giudichiamo, ma il pregiudizio”.
“Basta strumentalizzazioni politiche sulla pelle della gente che vuole essere informata”, replicano gli organizzatori.
Secondo Patrizio Bertoni, del dipartimento tutela infanzia di Branco Onlus, “si tratta di una serata per informare su tematiche di grande attualità che meritano condivisione e non discussioni”. “L’invito all’evento – ricorda Bertoni – è gratuito e aperto a tutti, l’informazione, quella vera, è alla base di una comunicazione sana ed è un diritto di tutti”.
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